Mio fratello è figlio unico è un film (il titolo è tratto dalla canzone di Rino Gaetano dl 1976) ambientato negli anni di protesta (tra il ’60 e il ’70), con due fratelli: il primo (Scamarcio) schierato a sinistra e dalla parte dei lavoratori. L’altro (Elio Germano, già visto nella parte del tossico combinaguai ne Un medico in famiglia) passa da fascismo a comunismo, capendo che alla fine contano le idee e i sogni personali, più che idealismi di parte.
Visto il clima rivoluzionario che serpeggia in questi giorni ne approfitto per una piccola segnalazione: gli Ska-p si sono riuniti e il 7 ottobre hanno pubblicato un nuovo album, Lagrimas Y Gozos. Se amate lo ska non potete perderlo, impegnato ma gioioso, carico come i precedenti se non di più: da ascoltare!
Oggi, con la protesta studentesca, si ripetono le stesse scene del film (notare che sono passati ben 40 anni): scontri armati, polizia con caschi e scudi in plexiglass che manganella, sedie che volano. Sono cambiati i vestiti ma non le abitudini.
Evidentemente una protesta pacifica (vuoi per la polizia che carica che per i ragazzi che mettono i fili d’acciaio) non può esserci, addirittura siamo arrivati alla denuncia per chi occupa le aule.
Sono scene (quelle viste nei vari telegiornali) che dovrebbero appartenere al passato: non dovrebbero esserci feriti per un ‘espressione di idee.
Oggi è Halloween: cercate di divertirvi (anche se di questi tempi è dura), l’importante è non arrendersi e continuare a vivere la propria vita, cercandola di cambiare con i nostri piccoli gesti tutti i giorni (il voto fa parte di uno di questi “piccoli gesti”, non dimentichiamocelo!).
Marco
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