Oggi sul mercato esistono compatte con 12 megapixel, che identificano i sorrisi, che avvisano se le persone hanno gli occhi chiusi, con ottiche stabilizzate e con valori ISO (sensibilità alla luce) fino a 2000 ed oltre.
Ma nessuna di queste raggiungerà una reflex: la possibilità di modificare apertura del diaframma ampia le possibilità. E il collage qui sopra ne è una prova eclatante.
Nella prima e nell’ultima foto il fuoco prende vita: altro che effetto mosso, è talmente ben saturato che sembra vivo!
Nelle due foto laterali (sulla destra) invece ho provato a “scrivere con la luce”: apertura minima del diaframma e tempi lunghi… e la luce prende vita, voilà, disegnando magici giochi che incantano lo sguardo e rapiscono lo spettatore!
La foto del rubinetto invece gioca sulla velocità dell’otturatore della macchina: questo scatto ad 1/400 permette di congelare l’acqua, mostrando le singole bollicine.
La macchina utilizzata è una Nikon D60 e credo che sarà la mia fedele alleata per le feste di Natale: con una tale definizione e precisione chi la lascia più? 😉
Foto ad alta definizione venite a me! 😉
Marco
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