Una tastiera come tavolozza, la fantasia come tela

Terremoto Abruzzo

Il terremoto in Abruzzo ha scosso molte coscienze (e portafogli: perfino la Chiesa ha cacciato dei soldi): da Madonna con le sue 300.000 sterline a MediaFriends, ognuno fa la sua parte.

Il problema di queste iniziative è, in caso di disattenzione, di finire nello sciaccallaggio: persone senza scrupoli che usano la disgrazia per intascarsi offerte altrui. Ecco come donare senza rischi e con la certezza che i soldi arrivino (il vostro aiuto fisico, tutto fa brodo in un caso del genere).

  • Il luogo della tragedia non è una meta turistica. Piombarsi là per ficcanasare e fotografare è inutile quanto rischioso, si rischia solo di intralciare i lavori della Protezione Civile.
  • Se volete fare del bene con il vostro telefonino inviate 1 € via sms o col fisso 2 € inviando un messaggio o chiamando il 48580. Altri numeri lasciateli perdere, a meno che non vogliate scaricare l’ultima lancinante canzone di Tiziano Ferro.
  • Se 2 € vi sembrano pochi potete donare molto di più senza muovervi di casa.
    Se vendete su eBay sicuramente conoscerete PayPal: potete usarlo per fare una donazione alla CRI (Croce Rossa Italiana). Soldi sicuramente spesi bene per persone che lavorano con tanta passione.
  • Se volete rimboccarvi le maniche potete andare direttamente sul luogo del sisma PREVIO CONTATTO CON LA PROTEZIONE CIVILE. I singoli creano solo impaccio, l’organizzazione permette di avere il massimo rendimento 24 ore su 24.
  • Continuare a saltellare sulla poltrona come sedicenni in calore urlando Oh mio Dio oh mio Dio sicuramente non riporta in vita le persone scomparse. Se volete portare il vostro aiuto serve calma e sangue freddo: se chi porta i soccorsi è il primo a svenire non è un gran aiuto.

Non esistono aiuti piccoli o grandi: ogni piccola goccia che verrà donata servirà a creare un mare di aiuti  che aiuteranno la zona colpita a risorgere dalle proprie ceneri, come la leggendaria Fenice.

Marco

Commenti su: "Terremoto Abruzzo" (1)

  1. E’ tutto giustissimo: ho amiche che vorrebbero partire da sole,con sacchi di cibo,vestiti vecchi e raccogliendo soldi da chi,in zona,vuole offrire.
    C’è tutta la buona fede del mondo,ma cosa possiamo realmente fare noi? Non può presentarsi un gruppo di estranei con due scatole di merendine e la pretesa di dare una mano. Io stessa non saprei da che parte cominciare.
    Se si ha davvero voglia di aiutare in loco,l’unica cosa da fare è aggregarsi ad un’associazione.

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