Facebook (d’ora in poi Fb, tanto ormai è di casa) ben prima dell’influenza A ha rivoluzionato i rapporti sociali, trasformando le persone in contatti da aggiungere e i gruppi più demenziali in dei post-moderni da venerare.
Oggi vi parlerò di una specie rarissima: le ragazze fuori da Facebook. Buona lettura!
Stavo per salvarmi anch’io dall’influenza facebookiana ma, com’è come non è (sempre un problema di influenze femminili) mi sono lasciato avvolgere dalle trame di questa spirale internettiana.
Iniziando la specialistica (qualcuna l’avevo incontrata anche fuori, ma l’università rimane sempre il mio luogo di conoscenze preferito) ho scoperto questa specie rara, ragazze quasi in via d’estinzione come i panda; piccoli angeli che alla parola Fb ti guardano con sguardo stupito, straniato, a tratti sognante.
L’impatto al momento è duro, viene da chiedersi se vivano fuori dal mondo loro o gli iscritti a Fb: nel caso degli addicted parliamo di persone che hanno abdicato alla loro vita sociale rifugiandosi a capannella in questo inglobante social network.
Le più spiritose la buttano sull’ironico dichiarandola una sorta di resistenza (viva la revolucion!), altre non sono interessate, altre ancora non hanno le conoscenze tecnologiche (seppur basilari servono) per utilizzarlo.
É inutile, donne e tecnologia è un binomio che raramente convola a nozze: meglio così, è giusto che ognuno abbia le sue aree di competenza/interesse.
Queste cortigiane dell’era tecnologica usano ancora il telefonino per mandare messaggi agli amici (orrore, la chat di Fb è gratis!), hanno l’antica abitudine di telefonare (mamma mia!) e di scrivere i propri appunti su un’agenda cartacea (che squallore, basta un iPhone!): sono piccole Audrey Hepburn che sopravvivono in un mondo di Angelina Jolie che vogliono tutto e subito, magari con un coltello tra i denti e riprogrammmando il computer della banca centrale (e qui l’ipotetica commentatrice tecnologica tace, finally 😉 ).
Con il passare del tempo mi accorgo che la smania del gratis ha accelerato processi e tecnologia allontanando le persone: già il telefonino è una barriera (seppur utile, in emergenze o in situazioni delicate) ma Fb è diventato un muro invalicabile dove tutti si vogliono nascondere e rinchiudere.
Io il problema forse lo vivo in modo indiretto, per me è solo un modo per tenere qualche contatto, non ne faccio il mio alter ego virtuale: ritengo che, nel 2009, incontrare queste ragazze che ancora s’arrischiano a vivere la vita vera rimanendo fuori da queste reti sia affascinante.
Queste fate evanescenti che non si fanno catturare da banner accecanti, gruppi imbecilli e foto demenziali, che non riescono a definirsi in una frase, sorridendoti in modo affettuoso con i loro occhi che risplendono alla luce del sole; sì, penso che valga la pena avvicinarle e parlare con loro, offrire un caffè, scambiare due risate e, perchè no, il numero di telefono.
Solo per mandarsi qualche sms stupido ogni tanto o per mantenersi in contatto anche senza un pc nelle vicinanze, un codice che abbrevia le distanze e può esser letto quando una persona lo desidera: un piccolo segno di vita, una telefonata passata raccontandosi le cose buffe della giornata con un sorriso.
Riprendiamoci le nostre emozioni, i nostri tempi, i nostri ricordi: il prendere per mano una persona che ci fa stare bene, sentire il profumo dei suoi capelli, darle un piccolo bacio sulla guancia per farle sentire che è importante per noi, ascoltare le sue risate.
Cerchiamo di recuperare la dimensione umana dei nostri rapporti, facendo in modo che il telefonino sia il mezzo per viverle e non un simulacro come ormai sta diventando Fb.
É vero che la gratuità nel mondo della telefonia mobile compare con saltuarie promozioni ma d’altronde la possibilità di un contatto immediato non ha prezzo: le vostre vite sì, forse?
Marco
Commenti su: "Fuori dal mondo" (1)
Bel post!