Aldo Giovanni Giacomo Live on stage è stato trasmesso il 16 febbraio 2017 in chiaro su Rai 2. Un’occasione imperdibile o una noia colossale? Buona lettura!
La trama
Aldo, Giovanni e Giacomo celebrano 25 anni di comicità (1991-2016) con uno spettacolo revival, dove rivisitano i loro pezzi storici aggiungendo battute per rinfrescarli.
A sostituire gli storici Cornacchione e Marina Massironi, presenti nello storico Tel chi èl telun, la moglie di Aldo Silvana Fallisi, nota attrice teatrale.
Lo spettacolo
Che la sala, a Milano, fosse gremita di persone (probabilmente è stato girato in un palasport) non è una gran sorpresa: giocano in casa e sono comici acclamati in tutta la penisola.
Sul bisogno di proporre un revival, vedendo lo spettacolo, mi si sono accesi alcuni dubbi.
Posso apprezzare le nuove battute, le scenografie più curate, la sostituzione di Marina Massironi con Silvana (che, smettendo di fare la voce da bimba-minchia, in questo spettacolo è stata molto gradevole).
Apprezzo anche la figlia di Giovanni Storti, Clara, che si esibisce appesa ad una corda in evoluzioni degne di una ballerina della scala, senza rete. Tutto molto bello e piacevole.
Ciò che apprezzo meno è quando i comici, per fretta o perché le sanno a memoria, accorciano i tempi comici abbreviando le battute, rovinando così l’effetto di sorpresa e attesa nel pubblico.
Molte battute sono state sparate a raffica, bruciando i tempi originali: il pubblico le conosce a memoria, è vero, ma non è un buon motivo per correre verso il finale distruggendo i tempi comici fondamentali.
Sul rinnovo delle scenografie non posso che essere d’accordo: quelle del primo spettacolo, I corti, erano di una povertà estrema, costruite al risparmio assoluto con chiodi e martello preso al Lidl.
Dei corti, però, c’è rimasto poco: la maggior parte dei numeri si basa su Tèl chi el telùn, da cui si sono dimenticati (per i tempi ristretti, forse) di citare il meraviglioso sketch sul viaggio, ripreso anche in Tre uomini e una gamba. Al suo posto mi sono dovuto sorbire il numero del chirurgo Alzheimer, dove l’unica nota divertente è il continuo amoreggiare tra Giovanni e Aldo in modo equivoco.
In mezzo a questo revival un po’ sottotono alcune perle come i Good Fellas, una band eccezionale che intervallava splendidi motivetti tra un numero e l’altro in Tèl chi el telùn, sullo stile di Fred Buscaglione.
Ciò rendeva lo spettacolo completo sotto ogni punto di vista. L’altra perla, già citata sopra, l’esibizione di Clara Storti, un numero che mescola musica e magia in puro stile Brachetti, che ritroviamo come gradita conferma alla regia teatrale.
Gli sketch presenti
Ecco l’elenco dei numeri presenti nello show:
- I tre fratelli nella pancia
- Gita in montagna
- Busto Garolfo Cops (variante Via Giovanni da Procida – Vespri siciliani)
- Silvana Fallisi alias Jessica Rabbit
- La galleria d’arte
- Clara Storti – Equilibrismi nel blu
- I tre chirurghi
- Finale canterino by Aldo
Concludendo
Guardando Fuga da Reuma Park ero dispiaciuto di non aver visto lo spettacolo dal vivo. Vedendo lo spettacolo dal vivo su Rai 2 sono stato contento di averlo visto da casa, in chiaro senza pagar nulla.
Sulla RSI Svizzera lo spettacolo, per onor di cronaca, è stato trasmesso quasi due mesi fa per motivi a noi ignoti.
L’aggiunta di piccole varianti come, ad esempio, sostituire i criceti nella testa di Aldo con Peppa Pig (nel numero dei Busto Garolfo Cops, ndr) non compensa l’esborso di 40 e passa euro per rivederli dal vivo.
Bruciare i tempi comici accorciando gli stacchi tra le varie battute è stato tediosamente irritante, una continua corsa alla gag successiva senza valorizzare il momento comico attuale.
Ottima l’organizzazione, stupenda l’orchestra, scenografie memorabili: la prossima volta, però, più calma.
La macchina, parcheggiata fuori dal tendone con le castagne imputridite di Aldo, non ve la portano via, tranquilli.
Voto 8/10
Marco
Per le foto si ringrazia Agidi e Laura Novara. Tutti i diritti appartengono ai rispettivi proprietari.
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