Una tastiera come tavolozza, la fantasia come tela

Disney riporta al cinema un capolavoro del 1991 in live action. Vediamo com’è andata, buona lettura!

La trama

Francia, 1740. In un paese pieno di contadini bifolchi, ignoranti e bovari amanti della vanga compare un piccolo fiore incontaminato: Belle. Amante della lettura e sognatrice vive con il padre-inventore Maurice, sempre alla ricerca della prossima invenzione geniale. Belle viene corteggiata a tempo pieno da Gaston, il re di tutti i bifolchi: cacciatore, ignorante, maschilista e sessista oltre ogni vostra più fervida fantasia. Al suo seguito il fedele tirapiedi paffuto LeTont. In questo divertente minuetto troviamo sulla sfondo un castello maledetto da una magia che solo il bacio del vero amore potrà spezzare.

Il film

mockup_beauty and the beast

Chi segue il mio blog da qualche tempo e i miei amici sa che sono allergico ai film canterini, mi scatenano una forma di prurito intestinale le persone che cantano senza motivo.

Tuttavia, a inizi anni ’90 quando ero ancora infante, Disney produsse alcuni capolavori come La bella e la bestia e Il re leone che, oggettivamente, è impossibile ignorare.
Canzoni ritmate scritte con un senso, coreografie spettacolari e tempi comici perfetti rendono queste pellicole (ora rimasterizzate in digitale) semplicemente perfette.

Memore del tentativo di Beastly, dove Vanessa Hudgens interpretava Belle in una riedizione più fedele alla favola originale, ero abbastanza perplesso anche sulla pellicola in questione.
Rieditare un capolavoro può avere solo due esiti: stupendo, se si riesce ad arricchirlo, ignobile se le cose vengono fatte per carenza di idee sfruttando un nome famoso.

Elementare, Watson!

belle_emma watson

Per la modica cifra di 3 milioni di dollari (che può arrivare a 15, in base agli incassi) Emma Watson si è immolata per la causa, prestando il suo volto a Belle.
Sulla scelta non possiamo che concordare: si avvicina molto all’idea originale e, nei modi di fare, ricorda il carattere ribelle e indipendente di Belle.
Rifiutare Belle interpretata da Emma Watson è come sputare su un piatto di cannelloni ai tempi del colera, non si può.

Bella, brava e dolce, non serve altro.

Silenzio in sala

bestia

Anche questa volta, incredibile ma vero, sono partiti gli applausi in sala a fine proiezione.
Al pubblico piace, è innegabile. 16 milioni di dollari nel giorno d’uscita non sono numeri che si vedono tutti i giorni.

Puntando sull’operazione nostalgia il film è stato rieditato basandosi sull’originale del 1991, primo premio Oscar in assoluto come miglior film animato.
Hanno avuto il buonsenso di non infilare le canzoni di Broadway, attenendosi alle canzoni del 1991. Ve ne siamo immensamente grati.

Ovviamente era impensabile utilizzare l’animazione tradizionale per animare gli oggetti, pena un ritorno indecoroso agli anni ’60.
È stato preferito un intensivo utilizzo della computer grafica per animare gli oggetti utilizzando un morphing facciale per riprendere le espressioni degli attori in carne ed ossa.
Il risultato è eccellente: gli oggetti prendono vita con naturalezza, senza forzature, donando quel brio e quella vita che contrastano con gli antri spettrali del castello maledetto.

Tuttavia, essendo un adattamento, troviamo alcune modifiche, gradite o meno.

Riusciamo a far chiarezza sul passato di Belle e la Bestia, la Torre Eiffel è finalmente scomparsa dal balletto di Lumiere (verrà costruita solo 150 anni dopo), capiamo che il guardaroba è sposato con il clavicembalo alias Stanley Tucci (Maestro Cadenza, creato appositamente per questo film).

Ma questo a caro prezzo: dobbiamo sorbirci delle cantantine extra, scritte con impegno ma che appesantiscono e rallentano il film. Una spuntatina e il ritmo sarebbe rimasto intonso.
In questo modo, seppur pesante come il piombo fuso, capiamo che la madre di Belle è morta di peste a Parigi e che la bestia è così a causa del padre! Meglio di Beautiful!

Altra differenza è il chiaro distacco tra le canzoni originali e quelle aggiunte: laddove c’era brio, emozione e divertimento ad oggi ci sono dei testi rimaneggiati (passabili, comunque) e degli inserti non sempre indispensabili,
di cui avremmo fatto volentieri a meno. Hanno voluto rendere La bella e la bestia simile (come struttura) ad un’opera lirica, alternando le cavatine d’apertura dei vari protagonisti con intermezzi canterini aggiunti spesso non richiesti.

Personaggio degno di nota è Gaston: affidato al mascellone Luke Evans mantiene intonso lo spirito ignorante dell’originale, con un doppiaggio di livello quasi tenorile (eseguito da Marco Manca) per le canzoni richieste dal film.

Non ci facciam mancar nulla

LeTont

Questo è il primo film Disney ad ospitare un personaggio apertamente gay (il fedele assistente di Gaston: il paffuto LeTont).
Ciò, strano ma vero, ha causato censure e slittamenti in alcuni Paesi del mondo Malesia inclusa.

Concludendo

la-bella-e-la-bestia-abito_belle

La riscrittura parziale dei testi delle canzoni (tranne per quella principale nel salone, lì si sono trattenuti per decenza) ha inciso notevolmente sul ritmo rendendole meno cadenzate e incalzanti.

Si sente, durante il cantato, il bisogno spasmodico di allungare alcune vocali o rallentare per seguire la melodia originale, e il risultato non è sempre dei migliori.
Sono stati aggiunti flashback e piccoli drammi per spiegare al meglio la storia, il problema è stato farlo cantando.

Voci bellissime ma testi a volte semplificati, alla ricerca della rima facile.

Un film godibile per tutta la famiglia dove, al di là dei revisionismi storici, rimane piacevole guardare ma soprattutto cantare imbracciando una vanga in acciaio inox.
Le risse in bisca di Gaston, i coltelli che spuntano, la bestia che si dimena mentre cerca di proteggere Belle da Gaston e dai lupi sono entrate nell’immaginario collettivo.

Merita di esser rivisto per analizzare e comprendere la trasposizione dal film originale animato, in modo da poter valutare la versione migliore.
Poteva essere un 10 ma gli intermezzi aggiunti rallentano e appesantiscono il film, con testi non sempre esaltanti. Alcuni potevano essere tranquillamente evitati.

Nel complesso mi sento di raccomandarvelo. Tempi morti a parte rimane un pregevole sforzo, soprattutto a livello di computer grafica.
Per le canzoni potevano essere mantenuti i testi originali, senza alcuna ombra di dubbio. Consigliato!

Voto: 8/10

Marco

Per gli screenshot e i poster: courtesy of  Walt Disney Pictures, tutti i diritti riservati. Grafiche by Cobain86.

Commenti su: "La bella e la bestia (2017 live action)" (4)

  1. Rieccomi! Tra i film usciti questa settimana è molto bello anche quest’altro: https://wwayne.wordpress.com/2017/03/19/ci-sposeremo-te-lo-prometto/. L’hai visto?

  2. […] E agli Americani piace. Sbagliamo quindi a voler proporre film pseudo-intellettuali, servono auto più potenti ed esplosivi al plastico sotto strati di ghiaccio spessi mezzo metro. Nonostante la trama da quinta elementare al pubblico è piaciuto: terzo miglior esordio dell’anno. 1,4 miliardi di euro incassati nel primo weekend solo in Europa, dove è uscito con un giorno di anticipo rispetto agli States. Strano che Trump non sia intervenuto per porre rimedio a questa ingiustizia, un giorno di ritardo per F&F negli USA poteva essere oggetto di un’interrogazione parlamentare… Trailer più visto su YouTube (ha stracciato il nuovo La bella e la bestia). […]

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