La saga di Vincenzo Gasolio è tornata e punta tutto sulla famiglia: buona lettura!
La trama
Dom (Dominique Toretto) e Letty sono in luna di miele a Cuba e sono molto felici, gli uccellini escono dai loro peti per congratularsi.
Ad un certo punto una cattivissima hacker Cipher si comporta da bimba cattiva e ricatta Toretto, costringendolo a voltare le spalle ad amici e famiglia.
La squadra dovrà riuscire a rintracciarlo e ad ingabbiarlo, capendo i motivi di questa scelta che va contro tutto ciò a cui ha sempre creduto Toretto.
Il film
Nonostante un timido accenno di garino iniziale, dove Dom vince una macchina per ottenere il rispetto, oramai la saga ha raggiunto vette inenarrabili dal punto narrativo.
Rispetto a tutti gli altri film d’azione, infatti, dove c’è una scimmia che mentre saltella con una gomma lancia bombe al tritolo, qui gli sceneggiatori sono stati svegli intere notti per elaborare una trama che si avvicinasse a quella di Beautiful.
Colpi di scena, gente morta che torna in vita, piogge di automobili dagli edifici, Lamborghini che riescono a tenere la strada sul ghiaccio… assistiamo a veri e propri prodigi della computer grafica, non c’è che dire. Mancava solo l’apparizione della Madonna e poi avevamo visto davvero tutto.
Tuttavia per noi figli degli anni ’90 questa saga rappresenta la nostra identità, una base culturale dove, a suon di birre e rutti, s’insegna il rispetto per la famiglia, la lealtà, non tradire gli amici e così via. Stile Padrino insomma, senza il retroscena mafioso che accompagnava le vicende dei Corleone.
Fast and Furious fa parte di quella cultura pop che potremo citare tra qualche anno, davanti a ragazzini inebetiti da smartphone più grandi dei loro cervelli, sentendoci fighi (o, più pateticamente, vecchi). Vincenzo Gasolio (alias Vin Diesel) infatti è un’autorità indiscussa, fa scena appena compare, non ha bisogno di presentazioni. Dwayne Johnson idem con patate, possiede quel sano senso purificatore alla Bud Spencer che rimette a posto qualsiasi problema con un’energica manata, sollevando una persona come un bilanciere se serve; quel badile che serve a fare giustizia laddove nessuno ci riesce.
Il riscontro del pubblico
Ormai i nuovi Fast and Furious constano in missioni filogovernative, sotto copertura e spesso non autorizzate, dove bisogna far esplodere qualcosa per far vedere chi ce l’ha più grosso.
E agli Americani piace. Sbagliamo quindi a voler proporre film pseudo-intellettuali, servono auto più potenti ed esplosivi al plastico sotto strati di ghiaccio spessi mezzo metro.
Nonostante la trama da quinta elementare al pubblico è piaciuto: terzo miglior esordio dell’anno. 1,4 miliardi di euro incassati nel primo weekend solo in Europa, dove è uscito con un giorno di anticipo rispetto agli States. Strano che Trump non sia intervenuto per porre rimedio a questa ingiustizia, un giorno di ritardo per F&F negli USA poteva essere oggetto di un’interrogazione parlamentare… Trailer più visto su YouTube (ha stracciato il nuovo La bella e la bestia).
Concludendo
Un buon seguito per la saga a base di gasolio più seguita della storia, utile per divertirsi con gli amici e assistere al progredire di una storia che fa parte dei nostri cuori.
Per chi fosse a digiuno consigliamo caldamente di rivedere i primi 7 capitoli, al fine di poter assimilare il concetto di rispetto, famiglia e lealtà che sono alla base di questa saga infinita.
Buona realizzazione tecnica, dialoghi esilaranti e colonna sonora agli steroidi come di consueto. Si sente, in modo silenzioso e commovente, la mancanza di Paul Walker.
Passabile.
Voto: 8/10**
Marco
**= La scala è stata tarata basandosi sui precedenti Fast and Furious, ndr
Commenti su: "Fast and Furious 8" (1)
“Trama da quinta elementare”, sei stato anche buono 😀