IL Capolavoro di Scorsese: buona lettura.
La trama
Henry Hill è un adolescente mezzo irlandese e mezzo italiano, cresciuto a Brownsville, quartiere malfamato di Brooklyn (NY). Grazie alle sue origini cresce nella protezione della famiglia Lucchese, diventando presto uno dei suoi galoppini.
La banda, specializzata in furti, rapine e contrabbando tende ad avere metodi abbastanza risolutivi in caso di problemi: qualche revolverata e via.
Affiancato da Jimmy Conway (Robert De Niro) e dall’irascibile e lunatico Tommy DeVito (Joe Pesci), un ragazzo dal grilletto facile, verrà avviato ad una carriera criminale e insanguinata.
Ma quando decide di commerciare la polvere bianca (cocaina) inizieranno i veri problemi.
Il film
Basato sull’incredibile storia vera di Henry Hill, la sceneggiatura è stata scritta a quattro mani da Nicholas Pileggi (autore del libro Il delitto paga bene) e da Scorsese, che ovviamente ne cura anche la regia.
Un gangster movie perfetto, sotto ogni punto di vista: musiche calibrate e dosate nei giusti momenti, ottima fotografia che porta lo spettatore sempre nel vivo dell’azione (anche se qualche primo piano ravvicinato, in alcuni momenti, sarebbe stato gradito), un cast d’eccezione. Tra i nomi noti troviamo anche Samuel L. Jackson, qui relegato in ruolo minore dove la sua dimenticanza solleva un polverone per tutta la banda malavitosa.
Rispetto alla sacralità monumentale de Il padrino, qui i toni sono più leggeri e non mancano i momenti comici, legati all’ignoranza e alla superficialità di molti membri della cosca.
Occorre la mano di Jimmy per riportare le cose nel giusto ordine, strigliando a dovere chi tende ad essere assillante, come il venditore di parrucchini.
Poi, nel caso i problemi dovessero persistere, Tommy risolve i problemi nel modo più truculento e sanguinolento possibile, permettendosi di uccidere un affiliato della cosca senza aver chiesto le dovute autorizzazioni.
Grazie alla voce narrante di Henry Hill entriamo in questo mondo chiuso, controllato e iper vigilato delle cosche di origini siciliane nei primi anni ’50 americani.
I momenti comici aiutano a smaltire le due ore e mezza del film, dove violenza e metodi poco ortodossi mostrano cosa succede quando si vive al di fuori della legge e metà della polizia locale è corrotta.
Concludendo
Considerato uno dei migliori gangster-movie di sempre, è al 92° posto tra i 100 film da salvare nella storia del cinema.
Premio Oscar per miglior attore non protagonista a Joe Pesci, un cavallo pazzo che qui rappresenta un gangster particolarmente irascibile e dal grilletto facile con maestria e bravura.
È difficile raccontare un gangster movie, in quanto molti hanno provato a replicare il successo de Quei bravi ragazzi senza riuscirci.
Storie banali, inseguimenti e sparatorie esaltate all’inverosimile, attori e registi non sempre ben assortiti…
Scorsese riesce laddove altri hanno fallito: cast di prim’ordine, sceneggiatura tratta da un libro e adattata con l’autore stesso, musiche dosate e non invasive, basso profilo a livello di esplosioni e spettacolarità per conferire credibilità alla pellicola. Una regia pulita, senza sbavature, votata ad evitare sensazionalismi. Una fotografia impeccabile, stacchi perfetti e storia lineare, semplice da seguire: gli intrecci non si sovrappongono e la voce narrante funge da utile guida.
Attori straordinari per raccontare una delle pagine nere della storia americana, con un sorriso maligno alla Harley Quinn.
Da recuperare assolutamente, ripeto: è il capolavoro di Scorsese. Imperdibile.
Voto: 10/10
Marco
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