Una tastiera come tavolozza, la fantasia come tela

Hereafter - Matt Damon

Clint Eastwood ci riporta al cinema con una storia molto toccante e profonda dedicata ai contatti con l’altro mondo, quello delle persone defunte. Semplice rifacimento di Ghost o esperienza unica da condividere assolutamente nel cinema sotto casa? Buona lettura!

La trama
Tre persone vengono colpite dalla morte in modi diversi (tra cui lo tsunami e gli attentati alla metropolitana di Londra) e ognuno reagisce come può, cercando delle risposte. Matt Damon riesce a mettersi in contatto con i defunti sfiorando le mani delle persone e vuole rinunciare a questo meraviglioso dono, sostenendo che “una vita che parla solo di morte non è vita”. Ma le circostanze lo costringeranno a ricredersi e a concedere qualche eccezione…

Il film
Una volta seduto in poltrona con la necessaria scorta di pop-corn caldi e the alla pesca il film inizia con la storia della ragazza, una stupenda Cécile de France. In seguito vedremo che è una giornalista di successo che, dopo la sua esperienza, fatica a riprendere un’esistenza normale senza porsi delle necessarie domande.

Ci spostiamo ed entriamo nella vita di due ragazzi con la madre eroinomane, due bambini che devono cavarsela tra una madre che sta provando a smettere e gli assistenti sociali. Uno dei due ragazzi ha una perdita significativa e cerca risposte sull’aldilà, incontrando ciarlatani, fattucchiere e fatiscenti anfratti dove, facendo tremare un tavolino e con domande sparate a caso, si spacciano contatti ultraterreni fasulli.

Matt Damon è la chiave del film, in quanto ha le capacità e la possibilità di stabilire questi preziosi contatti in modo autentico, ma rifiuta il suo dono.

Il parere del contadino

La fotografia è eccellente e le riprese vi lasceranno senza fiato, una scelta registica impressionante basata su primi piani veramente ben realizzati. Nonostante Steven Spielberg risulti tra i produttori esecutivi il film non è diventato una baracconata piena di effetti speciali (per fortuna), ma un racconto gentile e sussurato che ci guida nella vita di queste persone con una profondità e una dolcezza disarmante.

Eastwood mostra mano ferma alla regia e impone un ritmo al film d’altri tempi (d’altronde dura anche 2 ore e 10), ma riesce a renderlo allo stesso tempo godibile e non stancante. Incanta e racconta con garbo, senza sfarzi, emozionando e toccando le corde del cuore in modo profondo.
Attori in stato di grazia che riescono ad aggiungere al film quello che Eastwood, dirigendo, non poteva fare: un connubio di grandi professionisti che regala una vibrazione potente che scuote le coscienze in modo straordinario.

Il film più bello di Clint (dopo Million dollar baby), un capovaloro che con assoluto rispetto tratta un tema delicatissimo, senza scivolare nell’ovvietà e nella banalità dei luoghi comuni che aleggiano su questo argomento. Un biglietto assicurato per un viaggio nella propria anima.

Consigliato a…
Chi vuole vedere un film impegnato, diretto da un ottimo regista, con temi veramente pregnanti che tengono sveglia l’attenzione e la concentrazione dello spettatore.

Voto: 10/10.

Sito ufficiale

Marco

Commenti su: "Hereafter – Il Maestro ritorna" (2)

  1. AleRandy ha detto:

    Alla faccia 10 addirittura? Più bello anche di “Mystic River” e “Gli spietati”?

    • cobain86 ha detto:

      Il voto è stato dato valutando gli altri film di Eastwood, come metro di valutazione. Non è una questione di più bello o meno bello quanto di realizzazione tecnica, storia e il mix finale. Mystic River e Gli spietati sono dei capolavori ma ciò non toglie che altri film possano raggiungere livelli eccellenti, come questo.

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