Una tastiera come tavolozza, la fantasia come tela

Sole egiziano

sole_egiziano

Una mia amica, dopo esser tornata dall’Egitto, ha avuto il pensiero carino di portarmi in dono un sole egiziano (tutto avvolto in un foglio di bollicine unite con lo scotch di carta). Un’altra, nonostante abbia i mezzi per trovarmi via sms e su Facebook, non si è fatta viva da quando mi hanno raddrizzato il naso. Buona lettura!

Ma la tecnologia serve davvero a tenere unite le persone o serve a creare comodi muri dietro il quale nascondersi?
A quanto pare, pur avendo messaggini a prezzi scontati e il web (che invece non costa niente, se non una tantum mensile per poter navigare quante ore ci pare) chi vuole fregarsene ci riesce bellamente.

Posso capire impegni, imprevisti, cognati con il colera, nonne con la diarrea galoppante e cuginetti con l’epistassi ma trovo che, a 23 anni quasi 24, sia davvero ridicolo nascondere la propria ipocrisia dietro a frasi scopiazzate del tipo “non sapevo cosa dire/fare/pensare”.

Non dico di fiondarsi a casa mia (molto gradito ma con i tamponi al naso forse è meglio aspettare un giorno o due) ma ai messaggi rispondo sempre volentieri, degli amici mi ricordo anche se l’università mi porta via il 90% delle mie giornate e alle mail rispondo anche dal telefonino.

Visto che queste persone sono disponibili 24 ore su 24 per i loro gruppi d’amici venerdì e sabato sera credo, almeno in parte, che potrebbero degnarsi di mostrare la loro presenza; come detto qualche giorno fa qui manca il segno di stile, quel tocco che aggiunge un valore alle piccole cose e le rende speciali per le persone a noi care.

Ma, d’altronde, se uno non riconosce la qualità e compra sempre e solamente al risparmio certe piccole raffinatezze possono sfuggire no? I piccoli accorgimenti che ci fanno capire quanto una persona tenga a noi emergono in questi momenti.

E così capita di messaggiare con una compagna di corso e farsi due risate in tranquillità, una persona non ossessionata da Facebook che, semplicemente con la sua maturità, ti permette di goderti qualche attimo di serenità e ti fa apprezzare la bellezza delle cose semplici (scrivendo senza abbreviazioni e rendendo leggibile ciò che pensa).

Molte delle persone che sono venute  a trovarmi hanno portato una bella vaschetta di gelato artigianale: semplice, fresco ed ideale per la mia condizione post-operatoria.

Ad un certo punto della vita bisognerebbe iniziare ad esprimere questo valore aggiunto, questa magica risorsa che molti hanno ma sottostimano ampiamente. Perchè limitarsi sempre a fare il minimo quando, con quel pizzico in più, si può ottenere qualcosa di meglio in modo migliore?

Ma oggi è domenica, basta quindi parlare delle carenze di stile e chiudiamo con un segno inequivocabile di classe (nonostante provenga dal lontano 1961): Moon river, canzone portante di Colazione da Tiffany. Buona visione!

Marco

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