Una tastiera come tavolozza, la fantasia come tela

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Quanto può essere difficile aggiornare a Windows 10? Ecco la seconda parte di una storia che abbatterà i comuni limiti del buon senso, buona lettura!

A causa delle scottanti tematiche trattate i nomi dei nostri informatori sono stati sostituiti con appellativi curiosi, al fine di tutelare la loro reale identità. Scaricare e attivare programmi e/o sistemi operativi commerciali, senza aver acquistato la relativa licenza, è un reato punibile dalla legge: la casistica qui riportata serve a dimostrare i rischi che s’incorrono abusando di queste dubbie procedure. L’autore non vuole sponsorizzare e/o incentivare questo genere di comportamenti, in nessun modo.

Nelle puntate precedenti…

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Nel lontano 2016 Microsoft annunciò il passaggio gratuito da Windows 7/8 a Windows 10, senza nessuna spesa aggiuntiva (salvo poi scoprire che era un beta testing, sostanzialmente).

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La mia cara amica Teodolinda, con gli occhi lucidi per la commozione, ha iniziato a saltellare per la stanza, battendo il piedino come Tippete: tutto gratis, tutto gratis, continuava a ripetere a cantilena, corriamo subito ad aggiornare!

Teodolinda, presa dalla smania accumulatrice del “costa poco e rende tanto, iammebell!!”, è corsa al riparo scaricando qualsiasi cosa contenesse la parola key activation, key license di qui e di là da siti torrent di dubbia provenienza.

Non soddisfatta dopo aver scaricato il peggior immondezzaio da Internet ha deciso di lanciare tutte queste installazioni, alla smaniosa ricerca di un’attivazione che, in realtà, non le serviva. Ovviamente nessun sistema di backup o UPS poteva salvarla, essendo inesistenti.

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Trojan, malware, spam, adware: qualsiasi cosa possiate immaginare… beh, non è abbastanza.

A forza di scaricare porcherie lanciandole in modo compulsivo, infatti, ha completamente infestato il computer di programmi cinesi.

Dalla Cina col troj..one: evitiamo il “formattone”

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Il computer, oltre a non avere un backup decente da anni, aveva anche un dual boot con Linux, sapientemente gestito da Pierfrancesco (l’amico sistemista), quindi la formattazione era l’ultima strada percorribile.

Il primo istinto, infatti, sarebbe formattare l’intero computer, bruciandolo con il lanciafiamme potenziato a gas chimici al fine di non lasciare residui purulenti all’interno del proprio spazio vitale.

Non potendo utilizzare il cherosene cercheremo una strada alternativa.

Dalla Cina col troj..one: ecco la soluzione

Nel video appena proposto utilizzano 200 programmi anti-malware, anti-qui e anti là.

È una strada percorribile, certamente, tuttavia richiede ore di tempo e un mare di permessi (Windows vi chiederà la password ogni 5 secondi e, nonostante questo, il programma rimarrà attivo e vegeto).

Armati di carta e penna (o di tastiera e stampante, a seconda delle preferenze) dal Task Manager cercate la cartella d’origine dei vari file: a questo punto eseguite degli screenshot (tasto stamp + incolla in Paint oppure lo strumento di ritaglio di Windows), in modo da registrare la cartella d’origine del male putrescente.

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A questo punto riavviate nella modalità provvisoria o nella Safe Mode (Windows + R), in modo da disattivare tutti i programmi inutili all’avvio.

Una volta riavviato il sistema a livello “basilare” lanciatevi alla caccia dei programmi nelle cartelle: dov’è presente il programma per disinstallare (uninstaller) eseguitelo, altrimenti usate la rimozione programmi di Windows (Pannello di controllo, Cambiare/rimuovere un programma).

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Ricordate che spesso il pulsante per confermare è a sinistra anziché a destra: in ogni caso con uno smartphone e Google Translator installato, potete ottenere la traduzione delle scritte in tempo reale, semplicemente inquadrando il vostro schermo.

A forza di chiudere i processi attivi, eliminando i vari problemi singolarmente, pian piano vedrete la luce alla fine del tunnel e riuscirete, finalmente, ad avviare il PC in modo sereno, senza scritte in cinese e/o segnali esoterici.

L’happy ending

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Alla fine, una volta rimossa tutta la spazzatura, aperte le finestre per arieggiare e aver spruzzato del profumo per ambienti, siamo riusciti ad installare Windows 10 senza nessun problema.

L’upgrade è avvenuto correttamente e Teodolinda ha ricominciato a saltellare come Tippete allo sbocciare della primavera.

Per dovere di completezza ricordiamo altre suite cancerose: LuDoSHi e Tencent (dieci centesimi, se ci pensate) PC Manager. Anche questi software vanno rimossi senza pietà, nessun prigioniero!

E il problema di Teodolinda??

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Bastava, sostanzialmente, STARE FERMI (anziché farsi dominare dai calori ormonali) e procedere con l’aggiornamento, previa verifica dell’attivazione di Windows.

Tutto qui. Sei ore di problemi risparmiate, nessun parente all’ospedale, interruzione dell’operatività il tempo necessario per l’upgrade di Windows (e per il download, come molti di voi staranno gridando, dei millesettecentoquaranta aggiornamenti aggiuntivi).

Un saluto commosso, alla prossima

Marco

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