È possibile sfruttare la potenza dei torrent senza ads? Scopriamo Transmission: buona lettura!
Il cancro inalienabile
Sfruttando la saggezza della vanga e del badile cercheremo di trovare un client torrent senza inutili pubblicità.
I torrent sono file leggeri che rimandano al file principale. Sono tanto veloci in base al numero delle persone che condividono lo stesso file: in questo modo scaricare Ubuntu, anziché aspettare due ore perché il server principale è intasato come la toilette dell’autogrill dietro casa, dove i topi galleggiano ballando la mazurka, diventa veloce: ci si affida a tanti computer che sparano i dati nell’etere.
In questo modo possiamo scaricare anche vari GB di dati in pochi minuti (l’altro collo di bottiglia, ovviamente, è la nostra connessione dati).
Oltre ad impiegare maggiori risorse hardware questi gioiosi client sponsorizzano sempre qualcosa: dai pannoloni di Nonno Libero alle ciabatte di zia Maria, passando per videogiochi, metodi meravigliosi per arricchirsi in pochi secondi e rimedi formidabili contro l’impotenza maschile.
Presumendo che, mentre scaricate dai torrent, uno di solito non ingravida la nonna del cugino o non cerca il nuovo Klondike elettronico, il web spopola di metodi per bloccare questi ads fastidiosi. Tuttavia quando reinstallate questi software e/o durante un aggiornamento dovrete rifare il lavoro da capo: una bella scocciatura.
Nessuno che si sia chiesto se è possibile estirpare il problema alla radice.
Il male comune
Come potete vedere da questi immagini vari client ne sono afflitti: uTorrent, BitTorrent, BitComet e mi fermo qui, ma la lista sarebbe lunga.
Io capisco che ci siano delle spese ma di vedere gli assorbenti di nonna Renata non me ne può fregare di meno, senza contare che tutto questo tracciamento rallenta la nostra connessione.
L’alternativa
Prima di correre tra le braccia del mistico Aranzulla, che con il suo sorriso e le sue 1.500 parole (articolo SEO-oriented) avrebbe risolto il problema, sono andato in bagno a riflettere.
Mentre mia nonna continuava ad applaudire, con le ciabatte consunte, la sigla del Medico in famiglia (su Rai Premium) sono stato colpito da un’illuminazione: era finita la carta igienica.
Risolto questo problema pratico ho svolto una breve ricerca su Google da smartphone: molti software Linux girano egregiamente anche su Mac, essendo strutturati in modo simile (Unix-like).
Ho deciso di installare sul mio Mac Transmission, un’alternativa open-source installata di default su molte distribuzioni Linux, Ubuntu incluso (vedi i sistemi compatibili).
Transmission
Transmission è un progetto open-source che sfrutta alcune caratteristiche interessanti.
Rispetto alle alternative commerciali propone:
- Niente toolbars, pop-up, avvisi in flash, strumenti per twitter o chincaglierie simili
- Non ha funzioni extra per una versione a pagamento: funziona subito al 100%
- Il codice è disponibile per chi volesse metterci le mani
- Nessun tracciamento degli utenti; sul sito e sui forum non sono presenti analytics o annunci di terze parti
I motivi che hanno spinto Ubuntu ad adottarlo come client predefinito per i torrent è stata la facile curva d’apprendimento, Macworld ha nominato Transmission una gemma.
Passando al lato tecnico Transmission utilizza anche pochissima RAM e CPU: utilizza meno CPU anche di client solo testuali (non-GUI), senza interfaccia grafica.
In pochi clic configuri subito impostazioni avanzate come watch directories, bad peer blocklists e l’interfaccia web. Supporta la cifratura, l’interfaccia web, scambio peer to peer, i magnet links, DHT, µTP, UPnP e l’indirizzamento sulle porte NAT-PMP e tante altre caratteristiche.
Il rovescio della medaglia
Il motivo per cui Steve Jobs voleva creare qualcosa di alternativo all’open source era la presenza di progetti aperti all’infinito, oppure lasciati incompleti.
Tra le cose lasciate incomplete troviamo un’opzione spesso presente su altri client: lo spegnimento automatico della macchina alla conclusione dei trasferimenti.
Questo compito, all’apparenza banale, viene demandato ad uno script che l’utente deve scrivere o cercare sul web, per poi caricarlo nelle preferenze al fine di poter spegnere il proprio pc.
Nei forum sono partite le lotte con i fucili; chi sostiene che l’opzione non è prevista perché bisogna condividere con gli altri (più che giusto, ma magari quella sera devo uscire a cena e non voglio lasciare il mio computer acceso per ore ed ore), altri giustamente si chiedono quante ore di lavoro può richiedere implementare una caratteristica simile.
È l’unico difetto, dopo tanti pregi, che dopo tre anni di utilizzo sono riuscito ad individuare. Per il resto è già stato localizzato in italiano, per cui configurazioni e settaggi sono intelligibili, se sapete ciò che state facendo.
Per ulteriori informazioni rimando al sito ufficiale, dove cliccando su Support troverete un forum nutrito di appassionati.
Buon download a tutti, alla prossima
Marco
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