Come promesso ecco la recensione del fenomeno commerciale del 2015. Ne vale davvero la pena? Lucidate i frustini, buona lettura!
Attenzione; all’interno dell’articolo si parlerà di dominazione sessuale e di varie punizioni possibili. Se siete persone sensibili o, incredibilmente, non avete ancora visto il film fermatevi qui. Manterrete la sorpresa e potrete guardarvi il film senza spoiler.
La trama
Portland. Una studentessa di letteratura inglese (Anastasia Steel) ancora vergine sostituisce la co-inquilina e si reca a Seattle per intervistare Mr. Grey. Da questo incontro tra nascerà una chimica difficile da spezzare, che la porterà in un mondo per lei totalmente nuovo e oscuro, a suon di corde, frustini e orgasmi inimmaginabili…
La prefazione necessaria
Cinquanta sfumature di grigio non ha inventato il mondo della dominazione e sottomissione sessuale. Questi fenomeni esistono da decenni e sono stati rappresentati in altre pellicole in modo più completo e diretto. Il film, per evitare il divieto No under 18 (in America è stato vietato ai minori di 17 anni, in Italia ai minori di 14 anni) e rimanere commerciale per il botteghino, ha effettuato alcune scelte stilistiche che l’ha reso più soft rispetto al libro.
Per farmi un’idea scevra da pregiudizi e influenze ho guardato il Blu-ray senza censure in lingua originale (unica concessione i sottotitoli in italiano), per evitare di essere influenzato dal doppiaggio e ascoltare così i dialoghi originali.
Schermo in alta definizione, silenzio assoluto. Inizia la proiezione.
Addentriamoci nella pellicola
Il film ha una struttura abbastanza lineare; qualche flash-back sull’infanzia di Grey o su Anastasia sarebbero stati graditi, in modo da preparare lo spettatore al crescendo rossiniano da vergine a ragazza devota e sottomessa.
La struttura alterna momenti “popettari” dove assistiamo a videoclip da viaggio di nozze con canzoni allegre e spensierate a momenti cupi, buii, girati in penombra con vocalizzi gregoriani dove inizia la vera dominazione.
La fotografia è senza infamia senza lode: stacchi validi e inquadrature da manuale. Nessuna ricerca stilistica particolare, che avrebbe potuto valorizzare ed enfatizzare i momenti vibranti del film.
Ottima scelta musicale: “Love me like You Do” di Ellie Goulding è una canzone stupenda, dopo il primo ascolto l’ho acquistata e ascoltata 50 volte in due giorni.
Peccato che nel film venga utilizzata solo una volta in una versione alternativa, avrebbe potuto fare da gancio emotivo per altre situazioni.
Ciò che rovina questo film, a mio giudizio, è il finale. Assistiamo ad un crescendo di dominazione, passione e complicità ma solo sul piano fisico mentre il vero padrone (o dominatore che dir si voglia) seduce la sua schiava anche a livello verbale,
parte completamente assente nel film. Quindi più che di dominazione mentale assistiamo ad una dominazione fisica di livello mediocre, nonostante l’ottima premessa data dalla stanza dei giochi (o Stanza Rossa).
Quello che lui definisce “il livello massimo” si limita a qualche colpetto sul sederino con una cintura: in Nymphomaniac di Lars Von Trier la protagonista costruisce un gatto a nove code con la corda e riceve, sempre sul lato B, un numero di vergate identico a quello degli antichi romani. Sempre parlando del film di Lars il dominatore assume una connotazione vera: nessun coinvolgimento fisico ma solo dominazione allo stato puro.
Accettando la storia romantica che sembra nascere (almeno da parte della sottomessa) il cosiddetto dominatore ci lascia molto perplessi sul finale; ha dominato quindici ragazze e non è capace di gestire un innamoramento?
Ma che razza di dominatore è? Quindi il famoso Mr. Grey con elicottero privato e un garage pieno di super car è un povero bamboccio incapace di gestire le proprie emozioni?
Piacere Mr. Grey. Io scopo. Forte.
Figlio di una prostituta crack-dipendente, Grey si è prestato a giochi di dominazione da parte di un’amica di sua madre per 6 anni a partire dai 15 anni. È stato sottomesso nel vero senso del termine (bruciature da sigaretta per mano del magnaccio della madre, da quanto si vede a petto nudo) e ha deciso di riportare quest’esperienza e trasmetterla alle sue prossime concubine. Niente sentimenti, solo sesso. Regole e contratti per definire i limiti, un certo distacco emotivo che lo porta a non dormire con le sue donne, trattandole come operatrici a chiamata.
Passando alle sue virtù è un uomo da 10/20 milioni di dollari al mese, super attico, elicottero privato: anticipa i bisogni della donna capendo come sfruttare le leve delle persone (sono molto bravo a capire le persone, afferma), parla poco, sa ballare, sa tenere il polso della situazione quando serve. Non accetta un no come risposta.
Anastasia è una ragazza adottata a cui è morta la mamma a 4 anni. Per mantenersi agli studi lavora in un negozio di ferramenta e gira su un vecchio Maggiolone azzurro, utilizzando un cellulare preistorico. Le informazioni su questo personaggio non abbondano ed è un peccato, essendo la co-protagonista della storia.
E il seguito?
Sono stati messi in cantiere Cinquanta sfumature di nero e Cinquanta sfumature di rosso. Tuttavia l’attrice che interpreta Anastasia ha litigato pesantemente con l’autrice mentre l’attore di Mr. Grey probabilmente rinuncerà per non rovinare il matrimonio con sua moglie. Vedremo gli sviluppi a San Valentino 2017 e 2018, date di uscita previste per i sequel.
Concludendo
Ho adorato il personaggio di Grey per almeno 90 minuti ma, a fronte del finale, mi sono dovuto ricredere. Dominazione mediocre appena accennata e solo sul piano fisico, la scelta della ragazza sbagliata (lei cerca una storia d’amore, lui una schiava pronta ai suoi comandi) e la scarsa valorizzazione delle scene “forti” del film ha fatto ricredere molti spettatori.
Un trailer che ha gonfiato le aspettative, biglietti esauriti 3 mesi prima dell’uscita della pellicola. Il personaggio di Grey aveva un enorme potenziale che si è bruciato nella conclusione, rivelando una persona incapace di gestire le proprie emozioni e situazioni di coinvolgimento.
Un film intenso che cerca di fare leva su un tema molto forte, tirando però il freno a mano su alcune scelte. Questi sbagli si pagano, a livello di stile.
Enorme successo al botteghino e fenomeno di costume. Ma per entrare nella storia del cinema serve di più, la prossima volta andrà meglio (anche se ne dubito).
Attori bravi rovinati da una sceneggiatura che poteva essere scritta meglio? Fotografia migliorabile? Certamente.
Una pellicola interessante per San Valentino, appunto. Il 15 febbraio guardatevi Nymphomaniac e mi saprete dire cos’è la vera dominazione.
Film che merita una visione, probabilmente non fa scuola ma risulta divertente. Speriamo nei sequel.
Voto: 7/10
Marco
Per le immagini si ringrazia Universal Studios, tutti i diritti riservati.
Commenti su: "Cinquanta sfumature di grigio" (1)
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