Una tastiera come tavolozza, la fantasia come tela

Sentirsi vivo

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Il film procede. A rilento, ma procede.

Tante papere e molte risate, un bel clima, ci si diverte molto.

Domenica (unico giorno in cui riusciamo a riunire tutte le maestranze) scorsa è venuta a casa mia (il set dove giriamo) lei, la storica ragazza di Mamma mia! accompagnata dal fedele Voltafaccia. É venuta a fare un giro, mi ha chiamato la mattina per avvisarmi. Non la vedevo da quasi un mese.

Ci vediamo nel retro di casa mia mentre fuma una sigaretta nera, ridiamo, scherziamo. Mi chiede per cosa avevamo litigato. Io, tranquillo, le ho detto che mi aveva cancellato dei suoi messaggi e foto dal mio cellulare. Si fa seria per un attimo. Io non dò importanza alla cosa.

Rientriamo in casa e iniziamo le riprese. Lei gioca con Voltafaccia alla Xbox (sfrantecandosi anche gli attributi, a causa della scelta monotematica dei giochi -guerra-) e io, con gli altri attori, riprendo e facciamo le varie scene che Giova ha previsto. La protagonista manca per un imprevisto, giriamo con la seconda ragazza del film (Betty).

Si fanno le 6 di sera, i ragazzi se ne vanno (Betty anche) e rimane un quartetto: io, Enrico, Voltafaccia e lei (che bella situazione… ehm ehm…).

Avendo finito l’impegno del film Voltafaccia mi coinvolge nel gioco ma ci sono troppi comandi, troppi tasti (e poi sinceramente mi interessava molto di più lei): rendo partecipe Enrico e accompagno lei fuori a fumare. Mentre guarda divertita l’eccitamento di Volta (abbreviamo) io l’abbraccio da dietro, giochiamo ad una rudimentale pecorella ridendo e scherzando. Lei mi chiede di starle più vicino e io dico che dovrebbe baciarmi.

La prova del fuoco, o la va o la spacca.

Bacio.

Lungo, intenso, appassionato, cercato, desiderato, tanto bramato in questo periodo in cui non ci siamo visti.

Rientriamo in casa, quando usciamo la seconda volta replichiamo. Aveva detto che dovevamo rallentare e l’abbiamo fatto, ma quando c’è feeling non c’è ragione/logica che tenga.

Credo d’aver capito perchè non era più così bello negli ultimi incontri. Non ridevamo più. Non riuscivamo a giocare insieme, mancava la complicità segreta e nascosta, la voglia di regalarci qualcosa di più anche se solo come amici.

Ah, J’adore le cinèma. Vediamo questa domenica cosa succede. Continuate a seguire il blog e lo scoprirete.

Marco

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