Torniamo nel mondo dei 16 bit, quando Full HD e WiFi erano parole esoteriche. Buona lettura!
Per la comunione ho ricevuto il mio primo Nintendo, una scatola grigia che si muoveva ed attivava a scatti (avanti indietro accensione, incastra/espelli la cassetta). Automatismi, cassettini servo-assistiti che venivano fuori e prese HD non esistevano ancora. Non c’era nemmeno il posto per la memory card: la tua possibilità di non dover ricominciare da capo era legata a carta e penna per scrivere la password.
Grande console a 16 bit, un mondo si apriva sul televisore di casa: unico neo il costo delle cartucce, vere e proprie mazzate al portafoglio.
Poi per la cresima ricevetti la Playstation, l’unica e vera console della rivoluzione.
Scatola grigia anch’essa, possedeva un lettore CD con cui ascoltare musica (l’apertura ricorda gli sportellini di lettori CD portatili ancora oggi in commercio), slot memory card (così non c’era bisogno di fare i bravi amanuensi) e porta d’espansione posteriore (dove attaccare Action Replay e altre carte spacca codici per sbloccare l’inimmaginabile 😉 ).
32 bit che mi fecero passare ore indimenticabili (soprattutto con Crash Bandicoot), mai modificata (avevo pochi giochi ma tutti originali): unica variazione concessa è stato il passaggio dal joypad normale al Dual Shock.
Quella sì che fu una vera genialata, da allora prender male una curva in Gran Turismo o beccare una cassa di Nitro in Crash non fu più la stessa cosa 😉 .
Oramai capita sempre più spesso di trovare su eBay anche omaggi a grandi eroi del passato (come questo peluche di Yoshi, il paffuto aiutante di Super Mario) o cartucce introvabili (come La leggenda di Zelda): insomma la passione per il retrogaming non cessa mai, si alimenta di giorno in giorno.
Il motivo è semplice: è collezionismo misto al gioco, al divertimento, alla voglia di avere in casa un qualcosa di speciale ed originale, il famoso “pezzo raro” in una collezione, il voler rivivere magiche emozioni tramite, ad esempio, la riedizione di un gioco per l’ormai defunto e sepolto NES (vero primo Nintendo, il mio era già il Super Nintendo).
E non è una cosa solo italiana: ho spedito cartucce rare anche in Francia e Spagna, per completare la propria raccolta ho spedito un puzzle dorato dello zodiaco ad un simpatico californiano…
La verità, alla fin fine, è che sono personaggi e giochi che fanno parte della nostra storia, che ci hanno accompagnato in quelli che dovrebbero essere gli anni più belli.
Perchè alla fine la vita che cos’è, se non un grande enorme gioco? 😉
Marco
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