Da un successo editoriale a un film che scuoterà le vostre coscienze: sono tornati I Piccoli brividi. Buona lettura!
Premessa
A fine anni ’90 Mondadori decide di lanciare una linea di libri horror per ragazzi intorno ai 10-13 anni. Grazie ad un look interessante (il bordo delle pagine era fluorescente), ad un’avvincente scrittura e a personaggi perlomeno inquietanti riscuoterono un enorme successo, consacrando R. L. Stine nella letteratura per ragazzi (400 milioni di copie vendute in tutto il mondo). Io ne ho letti una cinquantina (e non sono un lettore accanito): credo che questo la dica lunga su quanto erano avvincenti.
La trama
Un ragazzo si trasferisce in una nuova città con sua madre, ha perso il padre l’anno scorso. Conosce una misteriosa vicina e il suo burbero padre ma non sa quale tremendo segreto è racchiuso tra le pagine dei libri di suo padre, R. L. Stine.
Ne usciranno vivi? Potranno raccontarlo ai nipoti? I conigli mannari troveranno pace?
Il film
Ciò che mi tiene sveglio di notte non sono gli incubi di Stine ma il voler realizzare film sui suoi libri; temevo una banalizzazione a suon di peti color arcobaleno e unicorni balzerini. Per fortuna in questo caso lo spirito è stato mantenuto intatto rispetto ai libri, garantendo la giusta compensazione tra suspense e colpi di scena.
L’immaginario di Stine viene sfruttato a piene mani e troviamo vecchi amici come l’abominevole uomo delle nevi di Pasadena, i nani da giardino assassini, zombie, mummie, piante carnivore e, ovviamente, Slappy la perfida marionetta. Sarà lei a guidare la rivolta dei mostri in città e solo la penna di Stine potrà fermare tutto ciò.
A differenza di altre pellicole ad uso adolescenziale dove, dopo qualche minuto, notiamo accoppiamenti selvaggi, qui il clima rimane moderato e concentrato sul focus dei libri scritti da Stine, il nuovo vicino di casa del nostro protagonista.
La trama di questi libri, in generale, si ripeteva: trasloco del protagonista, eventi inquietanti poi dissimulati, catastrofe mondiale, risoluzione, crescita del protagonista, saluti e baci. Ciò che li rende unici è lo stile di scrittura (diretto e senza fronzoli) e la trama ben congegnata, che regalava sempre quel brivido in più.
Jack Black rimane un abile mattatore che ben si cala nel ruolo: bravi anche i ragazzi, nella media e adatti al ruolo richiesto.
A completare la storiella d’amore troviamo anche l’amichetto scemo, che grazie ai suoi isterismi da donna in menopausa risolleva il morale del gruppo.
Sony è rimasta talmente entusiasta dalla prima pellicola che ne produrrà una seconda: la saga continua quindi, speriamo bene!
Conclusione
Per chi ha amato da ragazzo questa collana è un film degno di nota, senza strafare, abbastanza fedele allo stile dei libri. Vedremo se nei capitoli successivi la voglia di strafare li farà uscire dal seminato, emozioni e batticuore formato famiglia – perfettamente godibile e piacevole. Consigliato.
Voto: 7,5/10
Marco
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