Aldo, Giovanni e Giacomo per festeggiare 25 anni di grandi successi ci riportano al cinema. Flop o top? Buona lettura!
Trama
Aldo viene portato dalla Sicilia a Milano dai due figli (Ficarra e Picone), destinazione Reuma Park. La direttrice del temibile parco per anziani é Silvana Fallisi, qui vestita da autoritaria donna russa con modi bruschi e al limite del sadomaso. Ritroverà gli amici di un tempo (Giovanni e Giacomo), con cui architetterà una fuga rocambolesca verso il Brasile.
Il film
La fuga dei tre simpatici anzianotti è una scusa per riproporre qualche spezzone del loro recente spettacolo live, unito a continue citazioni e omaggi ai loro personaggi più famosi.
Ritroviamo i Bulgari, gli svizzeri, il Dj Johnny e tutti i cavalli di battaglia del trio, inseriti in un modo o nell’altro nella storia costruita a tavolino per incastonare queste diverse umanità.
Purtroppo non c’è molto da dire: non c’è nessuna innovazione, semplicemente una riproposizione dei loro pezzi migliori uniti a citazioni delle gag comiche mute degli anni ’30.
Per un fan di lunga data è un considerevole ripasso della storia del trio, costellata dagli esordi con Paolo Rossi (ricordate Su la testa?), Facciamo cabaret e la Gialappa’s Band per arrivare fino agli ultimi successi,
posizionando nel mezzo gli enormi successi dei tour teatrali: I corti, Tèl chi èl telun e Anplagghéd per citare i più famosi.
In questo film finalmente Silvana Fallisi smette di produrre suoni fastidiosi nell’imitazione di un’assistente svampita e assume il ruolo di un generale tedesco, severo ma dal cuore tenero con uno dei suoi ospiti, Giovanni.
La pellicola può essere definita un cenone di Natale, dove tutti i personaggi di Aldo, Giovanni e Giacomo vengono richiamati per festeggiare 25 anni di grandi risate senza (grosse) volgarità.
Concludendo
Se (come me) vi aspettate qualcosa di nuovo tenete in tasca i soldi del biglietto, non ne vale la pena. Se siete fan irriducibili del trio questo film è un piacevole compendio di una carriera costellata da tante risate e professionalità.
Peccato per la mancanza di battute nuove decenti, avrebbero contribuito a rendere il film più interessante, al di là dell’autocelebrazione.
Le gag presenti nel film potranno incantare i bambini (forse), ma chi li accompagna deve mettersi l’animo in pace: le grasse e abbondanti risate dei primi film sono ormai un orizzonte lontano.
Conoscendo il trio da qualche annetto è stato molto difficile ridere ancora, se non nelle varianti ai numeri storici adottate nello show dal vivo.
Per chi invece non li conoscesse a dovere è un’ottima occasione per scoprirli, assaporando il meglio di un trio formidabile all’attivo da un quarto di secolo.
In ogni caso si presenta come una minestra riscaldata, con qualche piccola variante per provare a stupire il cliente: carina l’idea, convince un po’ meno la realizzazione.
Voto: 6,5/10
Marco
Commenti su: "Fuga da Reuma park" (1)
[…] Guardando Fuga da Reuma Park ero dispiaciuto di non aver visto lo spettacolo dal vivo. Vedendo lo spettacolo dal vivo su Rai 2 sono stato contento di averlo visto da casa, in chiaro senza pagar nulla. L’aggiunta di piccole varianti come, ad esempio, sostituire i criceti nella testa di Aldo con Peppa Pig (nel numero dei Busto Garolfo Cops, ndr) non compensa l’esborso di 40 e passa euro per rivederli dal vivo. […]