Windows 7 sta per giungere all’epilogo della sua vita utile. Buona lettura!
Premessa
Come anticipato nella nota Microsoft qui linkata il 14 gennaio 2020 cesserà definitivamente il supporto per Windows 7.
La cessazione del supporto prevede l’interruzione degli aggiornamenti e, potenzialmente, un aumento esponenziale della vulnerabilità agli attacchi degli hacker.
A fine supporto vengono rilasciati, infatti, dagli hacker tutti i bug ancora in sospeso, rendendo il sistema più esposto e vulnerabile rispetto al periodo sotto copertura Microsoft.
Vediamo come affrontare, in modo sereno e pacifico, il passaggio a Windows 10.
Contromisure
Se il vostro PC ha queste caratteristiche:
- Acquistato/assemblato prima del 2012
- Ram inferiore a 4 GB
- Non avete ancora montato un disco SSD
è il caso di bruciare il vostro computer con un funerale vichingo, suonando antichi inni celtici e dandogli il giusto riposo.
Se le vostre esigenze non prevedono un intensivo uso videoludico o grafico montare un SSD è una scelta obbligata: con meno di 100 euro ridate vita al vostro computer, portando l’avvio del sistema da 10 minuti a 10 secondi circa.
Windows 7 viene supportato ufficialmente da Microsoft fino alla 6a generazione di CPU Intel Core (Skylake), risalenti al 2015.
Per cui se andate sul sito ufficiale del produttore troverete i driver per Windows 7 senza nessun problema, essendo ufficialmente supportato.
Le lacrime scendono dalla settima generazione in poi (Kaby Lake e successivi): per queste generazioni Intel non offre alcun supporto su Windows 7.
Si può reinstallare ma bisogna iniziare a munirsi dei driver extra necessari, onde evitare di rimanere bloccati su questa schermata.
I dischi NVME, i moduli RAID, le porte USB 3.0 e i moduli Wifi recenti non sono inclusi nel setup di Windows 7, per cui se volete reinstallarlo dovrete copiare questi driver su USB e fornirli a Windows in questa fase specifica.
Per le aziende con quantitativi importanti di PC Windows 7, pubbliche amministrazioni, governi e forze armate possono stare tranquilli: ci saranno 3 anni di supporto esteso a pagamento, che però garantirà la compatibilità delle macchine Windows 7 con la suite di Office 365. Il programma si chiama Extended Security Updates (ESU).
Solo due edizioni possono attivare la ESU:
- Windows 7 Enterprise
- Windows 7 Professional
Le versioni “Home” e “Ultimate” non sono contemplate.
Il costo, a partire dai 25 dollari per arrivare, al terzo anno, fino a 200 dollari per computer, non giustifica il mantenimento di macchine ormai obsolete.
Il consiglio che vi posso offrire è di valutare un PC con Windows 10, formattare la vostra macchina con Ubuntu (tenendovi un amico Linux-addicted a portata di mano) o passare al Mac.
Rimanere a Windows 7 senza poter ricevere gli update riservati alle grandi aziende è, sostanzialmente, un suicidio per la sicurezza e la stabilità del sistema.
Concludendo
A Windows 7 dobbiamo tutti molto: dopo una schifezza come Vista finalmente un sistema stabile, preciso e abbastanza veloce per gli standard dell’epoca.
Se installato su un SSD oggi è abbastanza veloce, anche se Windows 10 lo è di più: un PC Windows 10 con SSD NVME (PCI Express, molto più veloci dei Sata), starta in soli 10 secondi.
Sono numeri importanti, perché indicano la reattività e l’ottimizzazione del sistema per le nuove tecnologie.
Nelle aziende e nelle grandi organizzazioni, come anticipato sopra, il distacco sarà più graduale ma, in ogni caso, ormai i tempi sono maturi per valutare un nuovo sistema operativo.
Cambiare può spaventare, terrorizzare in alcuni casi ma è un male necessario: non essere aggiornati vuol dire, banalmente, esporsi ad una serie di attacchi tranquillamente evitabili.
Grazie quindi a Windows 7 e ad uno dei solitari più belli mai realizzati. Ci mancherai.
Marco
Commenti su: "Windows 7 – Il lungo addio" (1)
Conosco bene il problema.
Da noi dovremmo cambiare pure l’hardware perchè non compatibile con W10.
Costo stimato…solo 180K€…