Una tastiera come tavolozza, la fantasia come tela

Rocketman

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Luci e ombre dell’uomo da 25 milioni di dollari: buona lettura!

La trama

Rocketman_01 Nella seconda metà degli anni ’50 a Londra nasce un ragazzino con un talento straordinario.

Ha una spiccata dote per scrivere musica partendo da un testo, nonché un’ottima memoria per ripetere una melodia appena sentita.

La famiglia, inspiegabilmente, gli offre il supporto di un badile (in testa): padre militare britannico assente e incapace di amare, moglie nullafacente con amante al seguito, nonna dotata di buon senso.
Rocketman_02Sarà la nonna, infatti, a sostenere Reginald Dwight (in futuro Elton John) fin dai suoi primi passi, consentendogli di iscriversi all’accademia per perfezionare il suo talento.

Per tutta la vita Elton dovrà combattere questa mancanza d’affetto da parte del padre, della madre e da parte di un uomo, essendo omosessuale e avendo incontrato persone sbagliate.

Un enorme gigante di bravura e talento in cerca di un timido abbraccio.

Silenzio in sala

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Il film parte dagli anni ’80, dove Elton entra in rehab per disintossicarsi da tutta la roba che ha assunto negli precedenti; sottoforma di racconto in terapia a ritroso riviviamo la sua vita.

Scopriamo che il vuoto che covava dentro, questo malessere di vivere ha tante cause, tra cui quelle citate sopra.

La madre, gentile come una pietra nella schiena, gli ricorda di essere solo fortunato e non aver mai faticato in vita sua, che rimarrà sempre solo perché è gay.

Parole che, nella mente di un artista sensibile come Elton, feriscono come sassi al cuore, portandolo sempre e comunque ad una commozione spontanea.

I sassi nel cuore colpiscono due volte: feriscono i tuoi sentimenti profondi e rompono qualcosa che pensavi di non avere, la tua corazza esterna.

Voglio una vita spericolata

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Vasco Rossi lo cantava agli inizi della sua carriera, Elton John (prima di darsi una regolata negli anni ’80 e rimanendo sobrio negli ultimi 28 anni) lo ha messo in pratica.

In una girandola autodistruttiva che non conosceva fine, ha consumato tutte le droghe in commercio, amato compulsivamente e investito milioni in shopping per cose a dir poco appariscenti.

Un’enorme maschera che serve, esattamente come faceva suo padre, a mascherare il suo vero Io, i sentimenti: a costruire il personaggio che tutti amiamo, sempre sopra le righe.

Il bisogno di esserci, di comparire, di far vedere che il timido ragazzino ha avuto, finalmente, la sua rivincita su tutto e tutti, lo hanno spronato a creare canzoni meravigliose.

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Lo scrittore dei testi, nel film, è interpretato da Jamie Bell, ragazzino prodigio che ha interpretato con cuore, affetto e simpatia Billy Elliot molti anni fa.

Il film quindi si presenta come una continua girandola di colori ed emozioni, puntando sempre un occhio al baratro interiore da cui Elton cerca di uscire, invano.

Concludendo

Colori, luci e suoni, stupende canzoni per narrare la storia tormentata e sofferta di uno dei più grandi artisti nel nostro secolo.

Le ombre, le paure, il bisogno di un amore non erogato ha spinto questo artista a produrre canzoni che rimarranno nei nostri ricordi più belli.

Il suo compositore testuale, dopo 50 anni, ancora non litiga con lui e scrive ancora canzoni per il suo “fratello”, regalandoci momenti di magia.

Una girandola piroettante che ci mostra la solitudine e la sofferenza di Elton, mostrandoci che lui, come ripetuto nel film, non suona solo il piano.

È un interprete di emozioni, ed è un vero peccato che i familiari (nonna esclusa) non abbiano compreso l’enorme potenziale del ragazzo.

Elton John (quello vero) ha creduto talmente tanto nella sua biografia che firma il film come produttore esecutivo.

Un film bello e intenso che mostra, dietro agli strass e ai brillantini, il vero artista, una bella lezione per comprendere che bisogna lottare per i propri sogni.

Voto: 8/10

Marco

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