Una tastiera come tavolozza, la fantasia come tela

Overburn_Mac

La musica liquida: il suo arrivo e come ha cambiato le nostre vite per sempre. Ora possiamo bruciare i CD: buona lettura!

Erano gli anni ’90 e la gente non canta

Una volta ti alzavi la mattina alle 5 e 40, scaldavi una bella pentola di fagioli e dopo aver evacuato l’anima, sereno e contento, ti avviavi a bordo del tuo carretto verso la grande città.
Il somaro ogni tanto si mostrava riottoso ma per convincerlo bastava poco (2 carote scadute) e così, cantando e petando, ci si dirigeva verso il mercato per scambiare due caciotte con pecorini raffermi e pagnotte stantie.

Se abiti a Milano/Roma/Bologna la tradizione continua: ti svegli la mattina, 2 o 3 cambi d’autobus e raggiungi il negozio di dischi per vedere le novità, per ascoltare con le cuffie grandi e nere il nuovo singolo, avvolto dall’odore di cellophan delle custodie (solitamente vuote, un primitivo metodo anti furto), per scambiare due chiacchiere con il tuo amico che fa il commesso sottopagato, per scovare nei dischi a basso prezzo album memorabili.

Se invece sei rilegato nel piccolo paese di provincia ti è rimasto l’asinello e il carretto, è scomparso il negozio di dischi nella città vicina, è rimasto il super-mega-iper mercato che si preoccupa solamente di far posto all’ultimo vincitore di X Factor/Amici/Sanremo, che si fotta tutto il resto.
In alternativa trovi ceste dove, a peso, ti vendono successi degli anni ’70/’80, dischi italiani sconosciuti degli anni ’60 e altro ciarpame ormai pieno di polvere ed ingiallito dal tempo.

La magia della musica liquida

In questo senso iTunes è stata una bellissima scoperta:

  • velocità negli acquisti (e nel download)
  • un’assortimento enciclopedico/babelico
  • prezzi ancora più bassi (album originali a meno di 5 euro)
  • un servizio impeccabile (audio ad alta qualità senza protezioni che posso salvare ovunque)

Tutto questo consente, con una connessione adsl e un centinaio di Mb liberi sul disco fisso, di comprare la tua musica preferita legalmente con ampia scelta.

Come sempre a morire è stato il rapporto umano, la distribuzione fisica, il supporto materiale: però, sinceramente, tra dover scegliere degli album alla Coop con la vecchietta che insulta una mozzarella e un’adolescente che sodomizza l’ultimo di Pupo e Filiberto (tutto ciò contornato da un commesso che ignora nella maniera più assoluta l’esistenza dei Baustelle) beh, scusate, ma preferisco l’iTunes Store.

Mi ascolto 30 secondi di anteprima per brano, ho il booklet digitale a colori, scopro musica che diventa miele nel mio disco fisso e posso trasferire al mio iPod per averla sempre con me.

Se poi fuori piove un bel camino acceso, una tazza di buon cioccolato caldo e un libro: e chi m’ammazza più?

Contro il logorio dei commessi moderni iTunes: la rinascita della musica… liquida!

Marco

Commenti su: "L’arrivo della musica “liquida”" (2)

  1. […] annunciato nel precedente articolo ecco in arrivo la recensione del nuovo album dei Baustelle I mistici dell’Occidente, un colpo […]

  2. […] Dopo aver celebrato l’avvento della musica liquida mi sto re-innamorando della musica “solida”: buona lettura. […]

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