Una tastiera come tavolozza, la fantasia come tela

Questione di Bandicoot

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Crash Bandicoot ritorna rimasterizzato per PS4. Ma chi è costui? Buona lettura!

Premessa

Crash Bandicoot è un marsupiale basico: canta e saltella, senza fare una beata mazza tutto il giorno, disteso al sole.

Tuttavia arriva un gran cattivone, il Dr. Cortex, che rappresenta ovviamente una minaccia per l’umanità.

Toccherà all’indomito Crash portare a casa cristalli e gemme per salvare il mondo, la sorella Coco e poter tornare, almeno fino al prossimo capitolo, a non fare una mazza da mattina a sera.

La bellezza di Crash

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Crash è un marsupiale con la faccia da pirla, non ci sono scusanti. Tuttavia, quando si alza dal divano, mostra una forma sgargiante: salta, vola e distrugge a suon di trottole tutto quello che incontra, ricordando il nostro amico Taz, famoso diavolo della Tasmania.

Crash gira per queste isole cercando i frutti Wumpa, che quando arrivano a 100 gli conferiscono una vita extra: come se ciò non bastasse deve sfidare casse di dinamite, nitroglicerina e mille altri pericoli disseminati per questi mondi colorati e variegati.

Nel terzo capitolo, a mio parere il più bello come strumentazione e ricchezza di livelli, Crash diventa un marsupiale completo: si esprime sempre a grugniti ma effettua doppi salti, spanciate mortali, corre come Flash e può girare con un bazooka, mirando nemici irritanti e abbattendo casse difficili. Un marsupiale con gli attributi, diciamolo pure.

Rispetto ad altri tipi di platform Crash ha un movimento fluido, maturo: simulando il 3D e un mondo a 360 gradi fin dal primo capitolo (anche se, di fatto, rimane sempre un scorrimento bidimensionale), presenta un segno di distacco notevole rispetto all’idraulico italiano, al biondino francese Rayman o al suo “successore” Spyro the Dragon.

La modalità di controllo offerta da Playstation, secondo il mio modestissimo parere, rimane molto più intuitiva del joypad del Nintendo 64 e consente a Crash di sfrecciare come una scheggia tra lance infuocate, ruote di pietra rotolanti, nemici con lame e spadoni di San Marino, con estrema precisione e intuitività.

A volte ritornano

Le operazioni nostalgia pagano: Nintendo sta incassando soldi a palate con le riedizioni del NES e del SuperNES, segno che molti nostalgici vogliono inebriarsi del sudore generato dagli 8 e dai 16 bit. Per chi invece volesse respirare il profumo dei 32 bit questa ri-edizione, digitalizzata e rinnovata nei pixel e nelle forme, ripropone i primi 3 capitoli del simpatico marsupiale. Ma come mai solo i primi tre, zio assassino?

Passaggi di consegna infelici

Crash Bandicoot non è sempre stato nostro amico. Dal quarto capitolo in poi Crash Bandicoot non é più stato gestito dalla Naughty Dog e gli effetti si sono sentiti. Tempi di caricamento infiniti, Crash che si atteggia a punkabbestia fine anni ’90, la sorella sempre più caramellosa, scene inquietanti che si palesano all’orizzonte.

Dalla fine della collaborazione di Naughty Dog i tempi non più stati gli stessi e i fan ne hanno sentito la mancanza.

Nella riedizione, per fortuna, hanno riportato in vita SOLO la trilogia classica, astenendosi dal far rivivere pericolosi momenti di panico dati dai capitoli successivi. Con 300 e passa euro di console potete godere di una grafica a fumetto fluida, pulita e dinamica in modi mai visti prima d’ora. Se pensate che stia esagerando godetevi il trailer, che offre il confronto prima e dopo la cura.

Non toccatemi la PS2

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La mia Playstation 2 prima versione, dopo un numero indefinito di anni, funziona ancora e mi guardo bene dal cambiarla. Grazie a lei posso rigiocare alla trilogia di Crash senza problemi, godendomi il joypad senza fili acquistato qualche anno fa.

Piccola chicca: nel primo capitolo, Crash Bandicoot, è possibile sfruttare la modalità analogica al posto delle frecce, migliorando l’esperienza di gioco in modo notevole. Basta lasciar spento l’interruttore e gli stick verranno rilevati senza problemi. Un vero godimento.

Inoltre nel primo capitolo non sono previsti contatori di casse, per cui bisogna correre ed eliminare TUTTE le casse, senza morire. Alla prima caduta occorre ricominciare da capo. Sono momenti intensi in cui ci si avvicina più volte alla divinità, quando stai per chiudere il livello e sbagli l’ultimo salto oppure un granchio petulante ti morde.

Rigiocandoli troverete un pezzo di storia, la grafica (seppur stupenda) passerà in secondo piano, credetemi.

Buon Crash a tutti!

Marco

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