Quando cancelliamo un drive spesso scegliamo la formattazione semplice, ma i dati sono ancora recuperabili.
Vediamo come risolvere il problema, buona lettura!
Il dilemma
Parto da un caso pratico che faciliterà la comprensione del tema in questione.
Teodolinda, un sedicenne purulento e brufoloso, ha acquistato un hard disk da 1 TB meccanico dal cugino, perché acquistare un SSD da 60 euro gli puzzava troppo.
Una volta ricevuto il disco dal cugino, annoiandosi durante il lockdown, lancia un’utility come Recuva o similari per recupero foto e altri documenti.
Vede le foto della nonna 80enne al mare, i bigodini della cugina, il conto corrente del cognato, le foto sconce della suocera, le password della zia sui siti hard e de core e così via.
Ovviamente, essendo sedicenne, Teodolinda le recupera, chiedendo al cugino 10 euro di riscatto per non diffamare tutta questa gente.
Il caso concreto
Il caso, volutamente giocoso e ignorante in modo assassino, è improntato su un tema serio: quando cancelliamo qualcosa è per sempre?
Se parliamo di un disco SSD con TRIM attivo sì: cancellando i dati e installando un nuovo sistema operativo, per esempio, le celle si scaricano e vengono riscritte con nuovi dati per cui è quasi impossibile recuperare i vecchi dati presenti.
Se parliamo di dischi meccanici la risposta non è così scontata.
Nel disco meccanico, infatti, una volta cancellati i dati il disco segna che quelle celle sono riutilizzabili ma, se agiamo alla Teodolinda, con un programma di recupero dati se non sono stati criptati con BitLocker, FileVault o affini, è possibile recuperare i dati perché non sono stati ancora riscritti da nuovi dati. È una cancellazione fittizia.
È come segnare sulla cartina un terreno libero per la demolizione ma non demolire effettivamente l’edificio con la capanna dello zio Tobia fino a quando non ci viene richiesto dal dirigente, in questo caso il sistema operativo.
Teodolinda, come avrete compreso, è un povero mentecatto, in quanto con tutti questi dati avrebbe potuto chiedere ben di più: tuttavia ha applicato lo sconto famiglia, probabilmente per evitare di incorrere nel penale.
Ma i criminali che applicano le tecniche di recupero dati, a differenza di Teodolinda, sono pronti a renderli pubblici su Internet e di sicuro non si accontentano di 10 euro.
Cosa possiamo fare?
Oltre ad aprire un idrante verso Teodolinda e distruggere il suo disco fisso a colpi di mazzetta da 5 KG (unico metodo che impedisce per sempre il recupero dei dati), ci sono altri sistemi per mantenere il disco utilizzabile nel caso dovessimo venderlo/regalarlo a qualcuno.
Bisogna lanciare una scrittura casuale di dati o di zeri sui dati precedenti, in modo che non siano più recuperabili da nessuno, nemmeno da voi stessi.
Su un SSD basta molto meno, in quanto si tratta di una tecnologia diversa e, con il TRIM attivo, i dati vengono eliminati praticamente subito.
L’unico modo di recuperare dati da un SSD è dal cestino di Windows e/o se non scrivete altri dati sopra, altrimenti amen.
In ogni caso, sia che stiamo operando da Mac p da Windows, esistono soluzioni gratuite molto efficaci.
Utility Disco
Per Mac basta lanciare utility disco, selezionare il disco da formattare, selezionare Inizializza e poi Opzioni di sicurezza: a questo punto avremo le varie opzioni disponibili.
Da 3 a 7 passaggi è un buon intervallo, scegliete quello che preferite e aspettate. In base alle dimensioni del disco saranno necessari minuti o ore, ma in ogni caso verrà cancellato in modo sicuro.
SDelete
Per Windows il sistema non offre un’utility così avanzata ma ricorrendo ai SysInternals possiamo recuperare a questa mancanza.
Basta scaricare SDelete e lanciare un comando e la cancellazione in 3 passaggi partirà, con un minimo impatto sul sistema.
Ci sono altri sistemi con barre di scorrimento, Puffi salterini e unicorni volanti ma SDelete è tutto quello che ci servirà.
Una volta scaricato SDelete da questo link copiate sdelete.exe e sdelete64.exe (così avete anche la sessione a 64 bit) in C:\Windows\system32, in modo che sia accessibile da qualunque finestra DOS (è il percorso di default).
Prima di formattare dischi alla membro di segugio controllate la lettera del drive.
Se state lavorando con Windows in esecuzione aprite Gestione risorse e controllate qual è il disco che volete piallare a zero.
Consiglio personale: staccate i dischi non necessari, eviterete di formattarli per sbaglio.
Se invece siete all’avvio di sistema in modalità Recovery e/o non avete un accesso “classico” a Windows potete trovare le lettere dal prompt.
Lanciate Diskpart
list volume
E in questo modo vedrete l’elenco dei dischi, in modo da poter decidere il disco giusto.
- Apri il prompt dei comandi con diritti da administrator.
- Per formattare il drive X: e le sottocartelle, cancellando lo spazio libero, digita
Sdelete -p 3 –s -z -nobanner X: (per vedere tutti i comandi scrivi Sdelete senza opzioni) - Aspetta che il programma parta e finisca la formattazione (100%) per poter riutilizzare il drive.
- Parameter Description
• -c Clean free space. Specify an option amount of space to leave free for use by a running system.
• -p Specifies number of overwrite passes (default is 1).
• -r Remove Read-Only attribute.
• -s Recurse subdirectories.
• -z Zero free space (good for virtual disk optimization).
• -nobanner Do not display the startup banner and copyright message.
La comoda percentuale vi indicherà il progresso raggiunto ma non il tempo, per cui assicuratevi che il PC possa lavorare indisturbato fino al compimento della formattazione sicura.
In questo modo Teodolinda, dopo una scrittura di zeri a 3 o 7 passaggi, troverà un bel niente di niente, riscoprendo i valori della campagna e andando così a vangare nell’orto.
Il limite dei passaggi è una vostra scelta, potete anche impostarne 35 ma se avete un disco da 4 TB richiederà giorni e giorni.
3/7 passaggi sono più che sufficienti per poter riutilizzare il disco in sicurezza.
Ovviamente se lanciando un’analisi con Crystal disk il semaforo è rosso o giallo è inutile e controproducente perdere tempo, mazzetta da 5 KG con occhiali e guanti protettivi e siete a posto.
Buona formattazione tutti,
Marco
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