Una tastiera come tavolozza, la fantasia come tela

Mac M1, la nuova frontiera

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Apple ha presentato mesi fa la nuova ammiraglia Mac con i nuovissimi M1 fatti in casa.
Ma è tutto oro quello che luccica? Come scegliere tra Intel e M1? Buona lettura!

Premessa

Apple, stanca di processori da fonderia e di schede bruciate a suon di grigliate, ha deciso (a fronte di un risparmio miliardario) di produrre i processori in casa.
Cambio di architettura quindi, dalla classica x86 a RISC, e spazio per la nuova famiglia di ARM che dovrebbero conquistare il mercato.

E il porco vola

Tutti in piazza a gridare al porco quindi: prestazioni mirabolanti, calore pressoché nullo (addirittura su una di queste macchine, il nuovo Macbook Air, la ventola è stata abolita), autonomia impressionante (15/20 ore di batteria garantite con un utilizzo umano). 

 La mobilità si rinnova, rinasce come un’araba fenice dai difetti vistosi delle vecchie architetture Intel, traghettando Apple e il suo ecosistema in un circuito all-in-one, dove finalmente Apple torna ad occuparsi dei processori garantendo la migliore esperienza end to end possibile.

Sembra tutto meraviglioso. Se avessi un cane lo farei scodinzolare per la gioia, mentre evacua sui giardini dei vicini.

E voi mi direte: ma cosa c’entra il porco in tutto questo?

Il porco lo chiamerete a voi tra poco, scoprendo (come capita per tutte le nuove tecnologie, Apple e non) i retroscena di questa medaglia.

Nuova architettura, emozioni inesplorate

La nuova CPU Apple integra sia la GPU sia la RAM (saldata e parte del processore ovviamente, per non darvi la gioia di montare quel banchetto in più).

Ciò comporta che l’M1 che adesso viene montato allegramente su MacBook Air e Mac Mini non riesce a gestire più di 16 GB di RAM.

Più che sufficienti per questo scenario, giustamente, ma iMac, MacBook Pro e Mac Pro non sono stati toccati da questa modifica. Un motivo ci sarà.

Chi compra un Macbook Pro e ha bisogno di 32 GB di RAM, fino alla presentazione degli M2/3/4/5 (siamo passati dai felini ai modelli della BMW), deve ancora scegliere Intel se vuole lavorare in modo decente.

Non dovrete aspettare molto: Apple prevede di sbarazzarsi degli Intel entro la fine del 2022, per cui ci sono ancora due anni di annunci, presentazioni e lanci da scoprire.

In questa transizione, costellata da maiali volanti, vedremo vari cambiamenti epocali. Ecco un breve elenco:

  • Fino ai nuovi M2/3/4/5 impossibilità di avere più di 16 GB per la RAM
  • Bootcamp non esiste più: o usate Windows versione ARM (qualcosa di innominabile) o via di macchina virtuale (Parallels/VMware), con evidente calo di performance
  • Non tutte le applicazioni sono pronte per l’M1: dovrete compiere una transcodifica in tempo reale solo al primo utilizzo, 20 secondi di blocco. Una volta adattata siete a posto per i successivi avvii.
  • Se la scheda grafica è integrata, giocoforza, le prestazioni sono limitate. Vedremo gli sviluppi futuri con schede grafiche dedicate.
  • Ridottissimo numero di porte, per cui via di adattatori da 80/100 euro per compensare le mancanze (non è un gran cambiamento, ma conferma che il trend è rimasto quello).
  • Cessazione supporto 32 bit (ma quello era un treno perso già a partire da Catalina, per cui se avete software fondamentali a 32 bit non vi conviene aggiornare)

Parliamo di soldi

Se non avete problemi di retrocompatibilità, Windows o poca RAM comprate gli M1: sono il best buy per il futuro, e se tra qualche anno sarete esasperati potrete rivenderli senza la minima difficoltà.

Se invece puntate alla massima produttività su macchine Apple (o semplicemente usate 16 GB di RAM al solo avvio), con un occhio al passato…. gli Intel sono una scelta obbligata, ancora una volta.

I prezzi sono equivalenti con una dotazione migliore (in alcuni casi), per cui M1, salvo problemi vintage, risulta la migliore scelta.

Dipende tantissimo dal lavoro che fate, dai software utilizzati e da quanta RAM occupate durante la vostra sessione di lavoro standard, oltre ovviamente alla richiesta di una scheda grafica dedicata o integrata.

Non c’è una soluzione per tutti.

Ma, essendomi accorto su Tom’s Hardware, che questa domanda inquieta molte persone mi sembrava giusto redigere un piccolo articolo, con i punti principali e vantaggi/svntaggi di una tecnologia rispetto ad un’altra.

Concludendo

Essendo una tecnologia appena uscita ovviamente non ci sono dati nel lungo termine, per cui dipende anche dal vostro spirito avventuriero o masochistico, scelte personali.

Bug, crash, problemi legati alla combinazione M1/Big Sur… non sono probabili, sono fattibili e molto presenti.

Big Sur, in particolare, non finisce mai di regalare emozioni, scatenando la voglia di recitare i santi della Bibbia in ordine alfabetico inverso.

Forniti gli elementi la scelta rimane nelle vostre mani: ponderate, valutate e, se avete esperienze mistiche da condividere, commentate!

Buon acquisto a tutti!

Marco

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