Una tastiera come tavolozza, la fantasia come tela

SSD_NVME

È possibile potenziare un MacBook Air 2017 senza dar fuoco alla casa? Vediamolo insieme, buona lettura!

L’antefatto

Dopo un anno di utilizzo ci si rende presto conto che 128 GB, oramai, sono pochi per l’unico disco disponibile su un ultrabook, specie nel 2021.

Apple, conscia del fatto che la memoria di base fornita è ridicola, ha lasciato libero accesso all’utente e un disco NON SALDATO sostituibile, per la nostra gioia (devono essersi sbagliati, vedendo l’attuale mania nel saldare qualsiasi cosa ovunque).

La RAM, invece, è stata saldata per cui rimarremo con 8 GB. Ma quelli non sono mai stati un problema, anche con Photoshop lanciato in esportazione con Camera RAW. Vorrà dire che soffriremo, aprendo meno applicazioni.

Le dovute considerazioni 

L’intervento invalida la garanzia AppleCare ma è talmente semplice sostituire il disco che, se per magia la batteria prendesse fuoco in modo spontaneo, rimontare il disco sarà questione di pochi secondi, una volta spento l’incendio.

L’adattatore OWC per leggere il nostro ex disco interno costa la bellezza di 88 dollari (si trova anche su Amazon con pazienza): onestamente preferisco investirli diversamente, non avendo un traffico continuo di dischi con questo attacco.

Tuttavia, secondo una risposta di PC Professionale fornita mesi fa, al momento non sono disponibili adattatori per SSD MacBook Air 2017, per cui vi conviene venderlo su eBay.

L’attacco di questo SSD particolare non è facile da trovare: due sole aziende producono SSD compatibili, la Transcend e la OWC.

Il MacBook Air 2017, infatti, pur avendo la comodità di porte reali disponibili (e non poche USB C per collegare il mondo intero) e l’assenza di saldature per il disco SSD, ha un attacco infido.

SSD_NVME

È un SSD NVME PCI 3.0×4, praticamente incompatibile con tutti gli adattatori comunemente venduti su Amazon per una ventina di euro (l’attacco è visibile nella strabiliante grafica proposta qui sopra).

Il test sul campo

Differenza_SSD

Fiducioso come un bimbo il primo giorno di scuola investo 180 euro e acquisto un Transcend da 480 GB nel suddetto formato.

Tra i due dischi, come potete vedere, la differenza è ridicola (1 euro e 40 centesimi): ho voluto dare fiducia ai lavoratori thailandesi, commettendo un gravissimo errore.

Transcend TS480GJDM850 JetDrive 850 SSD

Cacciaviti_cambio_SSD

Il modello 850 è indispensabile per chi ha un sistema con High Sierra (requisito minimo) e vuole effettuare l’upgrade.

I sistemi che non possono aggiornarsi a High Sierra hanno un firmware troppo vintage e non riconoscono in modo corretto questo disco.

Per i MacBook più datati c’è il modello 820, che non ho acquistato dopo l’esperienza che vi narrerò in queste righe.

In compenso Transcend ci offre una ricca dotazione a corredo del disco SSD: due cacciaviti di precisione Pentalobe + Torx 5, indispensabili per aprire il MacBook Air senza ricorrere al trapano da muratore di mio zio (anche perché in quel caso Apple si accorgerebbe che la macchina è stata aperta dall’utente).

Prova sul campo: Transcend

SSD_Transcend_Box_0

Appena estratto il disco dalla gioiosa confezione libero il tavolo, apro il backplate del MacBook air, smonto il vecchio disco e monto il nuovo SSD. Facile no?

Solo in teoria: alla quarta vite il cacciavite Pentalobe 5 era già un bel ricordo: si rovina la punta e io non svito nemmeno la punta di un grissino.

Di recente utilizzo questo meraviglioso set di iFixit: contiene 64 punte che consentono di aprire sostanzialmente qualsiasi cosa, senza problemi.

Questo kit, liberi di crederci o meno, è la dotazione standard dei tecnici HP e Lenovo che ho incontrato nelle mie esperienze lavorative.

Con 30 euro (prezzo medio su Amazon) vi portate a casa il Santo Graal del tecnico IT. Basta dover acquistare 200 punte inutili e fragili.

Essendo un kit di qualità, non ci crederete, l’inserto Pentalobe 5 ha retto per tutte le dieci viti posteriori senza battere ciglio.

SSD_Transcend_1

Una volta montato il disco non viene riconosciuto dal sistema: pur essendo un disco dichiaratamente per MAC quei simpaticoni della Transcend l’hanno formattato in ExFat (poco male) ma con la mappa delle partizioni MBR (malissimo).

L’MBR è una mappa di partizioni che si usava per i dischi d’avvio fino a Windows 7, dove la civiltà ha portato l’UEFI al posto del BIOS (e con sè la mappa di partizioni GUID).

In fase d’installazione dovremo quindi accedere a Utility Disco, cambiare la vista su Mostra tutti i dispositivi anzichè Solo volumi.

In questo modo potremo cambiare lo schema malefico in GUID, formattandolo in APFS (considerando il fatto che parliamo di SSD con sistema operativo 10.13 o superiore l’HFS+ non ha molto senso).

Dopo due ore passate ad installare l’OS da capo e i vari software il MacBook diventa un mattoncino grigio che non fa più nulla: posso solo spegnere e accendere, non posso fare nient’altro.

Dopo aver chiamato i santi per cognome in riunione apro il reso Amazon e notifico la cosa a Transcend, che non sapendo che pesci prendere mi invita a seguire la procedura Amazon.

Buona l’idea del kit, modello ahimè difettoso e complicato da gestire per un neofita: BOCCIATO.

OWC SSD Aura Pro X2 480 GB

SSD_OWC_Box_3 Il disco proposto da OWC è consigliato anche dalle guide iFixit, a ragion veduta: per lo stesso prezzo abbiamo un SSD prodotto in Messico, che però funziona!

OWC ha fatto le cose per bene: il disco viene fornito pre-formattato in ExFAT, partizione GUID, per cui non dobbiamo cercare la fede mentre stiamo tentando di installare Mac OS e i relativi software successivi.

Incredibilmente, una volta montato, in dieci minuti dall’installazione fisica del disco si è operativi.

SSD_OWC_6

Anche questo disco, come il precedente, richiede mac OS High SIerra 10.13 GIA’ INSTALLATO prima dello switch, altrimenti il firmware non è aggiornato.

Per essere sicuro di evitare noie ho lanciato l’Internet Recovery: mac OS direttamente da Apple, così evitiamo residui precedenti dal backup.

Ad oggi, dopo un anno, il disco funziona ancora senza incendi. Sono soddisfatto.

Concludendo

Dovendo scegliere un disco SSD per MacBook OWC è una garanzia. Visto che i prezzi sono praticamente identici io sceglierei gli amici messicani.

A quanto pare eseguono controlli più rigorosi e anche la procedura d’installazione è più semplice, una volta montato il disco.

Nel prossimo articolo vedremo, in dettaglio, come eseguire il cambio in sicurezza.

Alla prossima!

Marco

PS: Il post non è stato finanziato da Transcend, OWC o iFixit.

Tuttavia se una di queste aziende vuole inviarmi del materiale da testare e recensire ne sarò ben lieto.

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