I Baustelle hanno pubblicato un nuovo disco, è superfluo aggiungere altro. Buona lettura!
Premessa
Ero poco più che adolescente quando venni a contatto con la mia prima canzone dei Baustelle, La moda del lento. Fu amore a prima vista.
Mi riempivano il cuore, coloravano la mia mente con pagine di romanzo grazie alle citazioni di Baudelaire, opere famose, autori importanti. Questo stile, permeato dall’influenza di Battiato, aveva rapito la mia immaginazione e mi portava a seguirli, disco dopo disco, emozione dopo emozione fino alla singola nota conclusiva o ad una ghost track suggestiva come Beethoven o Chopin.
Grazie al passaggio ai circuiti mainstream sotto l’ala della Warner Bros Music fu decisamente facile reperire i dischi successivi, tranne La Moda del lento (ironia della sorte), che era diventato raro come uno Stradivari.
Grazie alla ripubblicazione ho potuto completare la discografia, godendomi i passaggi dagli inizi fino alla maturità di Fantasma, giungendo al disco oscenamente pop L’amore e la violenza.
Dopo la pausa di Fantasma la notizia di un nuovo album ha risollevato i nostri animi. La voce vellutata (e i testi) di Bianconi e la delicatezza di Rachele Bastrenghi sono assenze che tendono a sentirsi, nel vacuo panorama italiano composto da cantanti bravi, per carità, ma incentrati su sole-cuore-amore.
Servono toni dark, accesi, con quel velo di romanticismo e critica sociale conditi dalla poesia dei Baustelle.
Il nuovo disco
La presenza di Pino “Pinaxa” Pischetola, collaboratore di Battiato, riconferma l’amore di Bianconi per le opere di Battiato. I Baustelle osano conferire dignità e testi impegnati consegnandoli a basi “oscenamente popettare”, con sampling e strumenti decisamente analogici (sintetizzatori, minimoog, un organo Vox Continental e un mellotron) per recuperare sound perduti, riproponendoli in chiave fresca e vivace. Un tuffo ad occhi chiusi negli anni ’70, recuperando strumenti meravigliosi.
Niente orchestra e batteria: scelte radicali per rimanere sul puro analogico.
Ecco dunque le canzoni con una breve nota sulle emozioni generate da ogni singola traccia.
In questo album, rispetto a Fantasma, abbiamo piccoli racconti di vita: vediamoli insieme.
Tracks notes
- Love – Trionfale apertura strumentale, si dia fiato alle trombe: arrivano i Baustelle!
- Il vangelo di Giovanni – La fine dell’estate con lo sfondo dei profughi siriani, citazioni dalla Bibbia, la ricerca della vera identità. Resta poco tempo per capire il vero significato dell’amore, rinunciamo alle futilità che ci distraggono.
- Amanda Lear – Uno splendido omaggio ad Amanda Lear, due lati per una persona come un LP, parla della caducità dell’amore. Orecchiabile, leggera, profuma d’estate.
- Betty – Il bisogno dell’apparenza, la dipendenza di like, fotografie o soltanto amore, vendere e comprare sentimenti e vite altrui: vi presentiamo Betty.
- Eurofestival – L’Eurofestival è un pretesto-contesto per parlare della difficile situazione europea.
- Basso e batteria – Giovane ragazza orfana ospitata da ritmi sincopati, probabilmente. Enigmatica.
- La musica sinfonica – Un inno alla vita, sullo sfondo di una processione contornato da un amore giovanile.
- Lepidoptera – Una notte d’amore tra due giovani, la guerra come sfondo: un tappeto musicale vellutato ci accompagna.
- La vita – La partenza di una ragazza (probabilmente futura suicida) ci porta ad una riflessione sulla vita e il suo significato. Lei sta per lasciare la vita, lui le spiega che è un gioco senza vincitori.
Pensare che la vita è una sciocchezza/non è niente aiuta a vivere – È solo immagine, è tutta estetica, un soprammobile... Io provo a vivere. Stupenda, un atto di poesia meraviglioso. - Continental stomp – Intermezzo musicale stile anni ’80
- L’era dell’acquario – Viviamo in un acquario, dove osserviamo fatti spaventosi e tragici con normalità, abituandoci a tutto ciò che viene trasmesso. Ci si abitua tutto, ai dolori, alle stagioni, al calendario…
Ma, anche davanti alle peggiori atrocità, l’importante è tornare a fare l’amore, sperando che il domani sia migliore e che l’uomo, magari, capisca che la guerra è una cosa stupida. - Ragazzina – Allontanare il dolore come un fiore di tarassaco. Una favola dark con una commovente conclusione, grazie ad una rielaborazione baustelliana di Tu scendi dalle stelle.
Un disco bello, ispirato, profondo nonostante le leggere melodie che lo accompagnano. L’arrivo di una figlia per Bianconi si nota nel testi, permeati di amore e speranza più che mai, un inno alla vita mascherato da trame dark in bilico tra vita e morte, gioia e dolore, sofferenza e piacere. Un’alchimia di musica e testi eccellenti inscindibile. A costo di essere ripetitivo lo scrivo: STUPENDO.
Voto: 9/10
Marco
Per la copertina dell’album si ringrazia Rocco.it, per l’immagine dei Baustelle si ringrazia il sito ufficiale.
Commenti su: "L’amore e la violenza" (1)
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