Le persone stanno perdendo l’uso del raziocinio a fronte del lancio di Windows 11. Scopriamo insieme i dettagli, i requisiti per l’upgrade e se vale la pena effettuare subito il passaggio.
Buona lettura!
L’antefatto
Microsoft, dopo aver annunciato stoicamente qualche anno fa che non avrebbe più presentato nuovi sistemi operativi ma solamente aggiornato Windows 10, ha ritrattato (come succede sempre) e ha presentato Windows 11, con una fuga di notizie e una ISO che è girata in rete per le prime installazioni.
A dir la verità la ISO è tranquillamente scaricabile dal programma Microsoft Insider preview: basta essere iscritti e potete scaricare la nuova ISO Microsoft.
Tuttavia installarla non sembra così facile, specie per i requisiti stringenti.
Windows 11 – Requisiti minimi di sistema
- Processore Almeno 1 gigahertz (GHz) con 2 o più core su un processore a 64 bit compatibile o System On a Chip (SoC)
- Memoria RAM da 4 GB
- Archiviazione Dispositivo di archiviazione da almeno 64 GB
- Scheda video Grafica compatibile con DirectX 12 / WDDM 2.x
- Schermo > 9 pollici con risoluzione HD (720p)
- Connessione Internet Per la configurazione di Windows 11 Home sono necessari un account Microsoft e la connettività Internet
Questo PC non può eseguire Windows 11
La mia configurazione è stata assemblata a Novembre 2020 eppure, come vedete, non risulta adatta a Windows 11. Dovrò cambiare PC quindi…
Battute da cabaret a parte è ovvio che il tool per verificare la compatibilità con Windows 11 abbia qualche evidente problema a riconoscere un sistema moderno, che necessita solo di sbloccare qualche feature di sicurezza, da un vecchio catafalco che invece deve rassegnarsi a morire.
TPM vieni a me!
Il modulo TPM serve a memorizzare le chiavi crittografiche in caso decideste di crittografare il PC, per cui è abbastanza importante lato sicurezza.
Senza questo modulo potreste criptare il disco ma, al momento dello sblocco, non ci sarebbe alcun modulo indipendente dall’OS che possa verificare queste chiavi in un ambiente di pre-boot come il BIOS, per esempio.
Ne esistono di due tipi:
- Discrete TPM: un modulo esterno collegato ai pin della scheda madre (se non è presente ovviamente il TPM è disattivato).
- Firmware TPM (fTPM): è quello che ho attivato in questo articolo. La CPU contiene tutte le informazioni necessarie al crypt/decrypt del sistema, non necessita di moduli esterni.
Per verificare se siete già in possesso di un modulo TPM basta cliccare su start –> scrivete tpm.msc
La versione richiesta, allo stato attuale, è la versione 2.0.
Una volta verificato se avete il modulo TPM magari basta attivarlo dal BIOS, risparmiando ben 15 euro per acquistare un modulo extra.
Nel mio caso il dramma si è risolto attivando il TPM dal BIOS di sistema: basta cercare il nome della vostra scheda madre (desktop) o portatile su google unendo la parola tpm enable.
In pochi secondi troverete la procedura per abilitarlo (ammesso che sia possibile). Il TPM (Trusted Platform Management) richiesto è il 2.0.
Per le schede madri non compatibili esistono chip che vanno inseriti sui PIN della scheda madre, in modo che possano offrire questa funzione anche a sistemi meno recenti, costo 10/20 euro circa.
Prima di smanazzare il Bios Uefi COLLEGATE IL DESKTOP AD UN GRUPPO DI CONTINUITA’ UPS o il portatile ad una presa di corrente con batteria carica.
Se non lo farete rischiate di “briccare” il BIOS in caso di assenza energetica (blackout/batteria scarica/sbalzo di tensione), rendendo il PC inutilizzabile.
Il nome cambia in base al tipo di processore supportato dalla scheda madre (dal 2018 è stato reso obbligatorio per tutti i processori):
- Intel = PTT (Intel Platform Trust Technology), obbligatorio su tutti i processori dal 2018 in poi (ma disponibile dal 2014-2015 su vari processori Intel Skylake)
- AMD = fTPM. Se avete fTPM la versione è sicuramente la 2.0 (non esistono versioni 1.2), per cui siete già compliant per Windows 11.
Obbligatorio su tutti i processori dal 2017 in poi, hanno iniziato con i Ryzen ad integrarlo (Mullins, Beema, Carrizo).
Nel mio caso (scheda madre Asus A520m Plus TUF Gaming) è bastato:
- Bloccare l’avvio con CANC/DEL
- F7 Advanced –> Trusted computing
- spostare il TPM State da discrete (ovvero disattivato, non avendo il modulo dedicato) a firmware TPM
- F10 salva e riavvia
Il risultato di questa operazione è stato, come mi aspettavo, una piena compatibilità a tutte le nuove feature richieste.
Dovrò attivare il Secure Boot (analisi svolta dal software WhyNotWin11 on GitHub), ma a parte quello ora sono 100% compliant per Windows 11, a costo zero ovviamente.
Processori compatibili
Al momento della BETA (lo grido perché molti pensano che sia una release definitiva) se la CPU non è Intel serie 8000 o la seconda generazione di AMD Ryzen a quanto pare il sistema non potrà girare, se non tramite sotterfugi (alcuni sono riusciti ad aggirarli, infatti).
Basta sostituire il file appraiserres.dll con quello della iso di win10 (basta scambiare due DLL e una ricerca su Google per conferma), per cui un copia e incolla vi salverà nel caso decidiate di voler provare il nuovo sistema operativo Microsoft prima di tutti (o quasi), con l’avvio MBR anziché UEFI e senza TPM attivato.
Qui la guida per l’aggiornamento del TPM sulla mia scheda madre. Cercando su Google difatti è facilissimo reperire i manuali tecnici.
Fai clic per accedere a E14029_TPM-M_R2.0_TPM-L_R2.0_card_QSG_V2_web.pdf
Cosa devo fare per verificare se il mio PC è compliant?
Se volete già verificare la vostra compatibilità basta scaricare il tool Microsoft, lanciarlo, vedere il responso e provare ad abilitare il TPM per vedere se quello è il vostro problema.
Security device support/TPM State https://aka.ms/GetPCHealthCheckApp
Concludendo
I requisiti qui visti e proposti sono elencati allo stato attuale delle cose, ovvero a giugno 2021.
É ovvio, trattandosi di una beta, che tutto può cambiare e/o diventare meno stringente in fase di rilascio, prevista per novembre 2021.
Ovviamente, ma questi sono i consigli che ormai vi scrivo da anni, per provare un sistema beta ci sono alcune accortezze da adottare:
- Non installare su una macchina live/produzione (quella principale a casa vostra, una macchina critica in azienda)
- Non spostate dati critici o attività importanti su un sistema in test, visto che non è stabile
- Provatelo su un pc secondario muletto oppure su una macchina virtuale, dove tutti i danni sono reversibili con un formattone
- L’aggiornamento dal 10 all’11 sarà gratuito, per cui è inutile accanirsi a cercare licenze
- Il supporto a Windows 10 terminerà nel 2025, per cui abbiamo (se parliamo della release di novembre) 3 anni per fare il passaggio
- Prima di correre a comprare un chip TPM sinceratevi che serva davvero: a volte basta abilitare una voce dal BIOS
Buon test a tutti, alla prossima
Marco
Commenti su: "Windows 11" (3)
Ciao! Ho letto i requisiti minimi e quasi sicuramente Windows 11 non sarà compatibile su 2 PC che ho. Forse su quello da lavoro, ma dovrò controllare le specifiche
aspetta i requisiti ufficiali della golden master
Grazie!