Per tutti i petrol-head della terra, per chi fino a ieri pensava che i Cayenne fossero una tribù indiana: i figli di Top Gear sono tornati!
La doverosa premessa
Top Gear UK è stato uno dei programmi più seguiti e scaricati al mondo, con numeri da capogiro. Il motivo di tale successo non è certo legato alla conduzione del programma affidato a ragazze svestite o a comicità da bottega: è l’alchimia magica che si è creata tra James May (il raffinato Lord inglese), Richard Hammond (il giovane malato di cavalli americani) e Jeremy Clarkson (dategli un martello e lui vi risolverà quasi tutti i vostri problemi).
Di Top Gear ci sono svariate versioni in tutto il mondo, ma nessuna riesce ad eguagliare quella inglese: era una macchina da guerra inarrestabile, le principali case automobilistiche facevano a pugni per mandare le loro auto migliori al banco di prova dei tre mattacchioni inglesi. Tuttavia il pugno di Clarkson ha incontrato il naso del produttore televisivo. Mettendoci lui i soldi ad essere cacciato fu Clarkson, decretando una fine dello show anticipata e improvvisata, visto l’incredibile evento.
Dopo notti insonni dove, con un dolce rammarico, riguardavamo i loro speciali in Africa, Vietnam, America nel buio della notte, all’improvviso un messaggero arrecò la lieta novella: Amazon compra i diritti, si fa una nuova serie.
La situazione attuale
Amazon, vogliosa di entrare nel mondo dello streaming televisivo, ha deciso di realizzare serie originali (fatte in casa, come griderebbe gioendo Giovanni Muciaccia di Art Attack): mettendo le mani al portafoglio ha assoldato i tre baldi presentatori proponendo una variante di Top Gear, con qualche modifica ma mantenendo inalterata la formula, per molti versi.
Si è persa l’ignoranza
Per chi ha temuto, anche solo per un millesimo di secondo, che The Grand Tour fosse uno show simile alla rubrica motori di Rai 2 può stare tranquillo: l’ignoranza, come dimostrato dalla grafica che ci accompagna, è rimasta cristallina ed inalterata.
Beach buggy abbracciate da alte fiamme ardenti per combustione spontanea, nomi sbagliati sui cartelli di benvenuto dei vari Paesi, auto favolose portate al loro limite in pista da un rotondo pilota americano di Nascar, vestiti di dubbio gusto che rappresentano, tramite la loro unione, parole falliche come penis (pene, ndr)…
Tutto come al solito, tranquilli.
Purtroppo, per una questione di diritti immagino, non abbiamo lo Stig: abbiamo un rotondetto pilota americano di Nascar che pensa che tutto quello assemblato fuori dagli Stati Uniti sia comunista.
Il magico trio quindi inaugura la prima stagione con varie avventure, tra cui un avventuroso viaggio in Namibia in beach buggy, raccogliendo polvere, sabbia e freddo in quantità mai assimilate prima d’ora.
Descrivere a parole l’ignoranza comica, buffa e assurda generata da questo trio sarebbe come voler spiegare la risata di un bambino, è impossibile: un assortimento perfetto di caratteri, atteggiamenti e vendette fanciullesche generano un mix che in oltre 10 Stati non sono riusciti a ricreare. Si potrebbe definire l’amalgama perfetta.
Gli ospiti invitati finiscono coinvolti in incidenti misteriosi (stile Hanno ucciso Kenny! di South Park), per cui le chiacchiere le fanno loro, commentando gli ultimi eventi o le cose buffe del Paese di cui sono ospiti (in Germania la multa è meno cara se metti i LED blu sull’auto come se fosse della polizia rispetto all’utilizzo della corsia d’emergenza, per esempio)
Li voglio vedere anch’io!!
A differenza della BBC, dove per vedere le puntata dovevi collegarti con il satellite alle tre di notte o attendere la traduzione italiana (che però, credetemi, non regge il paragone con quella originale), Amazon è molto più flessibile come distribuzione.
Basta avere un abbonamento Amazon Prime da 19,99 euro ANNUI (che si ripagano da soli al secondo acquisto effettuato) per godere delle puntate di The Grand Tour, in alta definizione, senza spot pubblicitari o altre amenità.
I colori sono così vivi e nitidi che non solo toccherete il cielo con un dito, ma avrete l’impressione che il fango accumulato nelle loro ruote esca dalle vostre casse ansiose di palpitare al prossimo ruggito roboante di Ferrari, Aston Martin, Lamborghini o Mc Laren.
Regalino
Se cliccate le immagini potrete aprirle in alta definizione (parliamo di 3.000 pixel) e scaricarle con il tasto destro (Salva immagine) per il vostro desktop.
Concludendo
Il trio delle meraviglie è tornato: esplosioni, avventure spericolate, auto assemblate in casa e la verve comica che li contraddistingue. In un folle tour intorno al mondo veniamo accompagnati da folli emozioni, risate e continui colpi di scena, come l’esplosione della casa di Jeremy Clarkson per una futile scommessa. Il loro amore per le Alfa Romeo, per il nostro Paese e per gli armamenti britannici è rimasto immutato, come il nonsense che accompagna le loro scorribande. L’attesa è finita dunque: i nostri amici sono tornati, superando ogni limite e riportando il buonumore a tutti noi.
Bentornati a casa, petrol-head!
Marco
Per gli screenshot si ringrazia: The Grand Tour – An Amazon Original Series. Tutti i diritti riservati.
Commenti su: "The Grand Tour" (1)
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