Uscite dai cassonetti, bruciate i cartoni, rompete bottiglie di zucchero: oggi parliamo dei Prozac+. Buona lettura!
Il curioso antefatto
1998, 12 anni, ero alle medie. Mentre i miei compagni si divertivano a bruciare le lucertole in cortile e a sparare ai topi in discarica io guardavo MTV. Fatto curioso inizio a sentire una canzone martellante con un ritornello semplice “acido, acida, acido, acida, uhohohohooooooo”.
A 12 anni ovviamente non comprendevo che quelli fossero dei tossici in cerca di una dose, però la canzone era divertente, ritmata, molto orecchiabile.
Erano tempi dove avvicinavi il registratore alla TV, praticamente incollandolo all’altoparlante e, mentre tuo padre sciabattava in mutande per casa cercando delle cipolle usate, cercavi di registrare imprecando a tua volta le grazie divine, per via del fatto che in casa non si riuscisse a resistere più di 2 minuti senza gridare dal piano terra al reparto notte e viceversa.
Col passare degli anni, avendo trovato divertente Acido Acida, decido di seguire le peripezie del gruppo ascoltando gli album precedenti e successivi (non sono molti, è una discografia che punta al risparmio).
La storia dei Prozac+
I Prozac+ nascono in quel di Pordenone nel 1995: il trio magico è composto da Gian Maria “GM” Accusani (autore e chitarra elettrica Gibson SG Diavoletto), Eva Poles (voce solista) ed Elisabetta Imelio (basso).
Dopo soli 3 concerti vengono messi sotto contratto dalla Vox Pop, una delle etichette indipendenti più importanti dell’epoca.
Nel 1996 esce Testa di Plastica ma la distribuzione effettuata alla testa di ca**o (per rimanere in tema, ndr) impedisce una diffusione su larga scala: tuttavia ciò non li frena dal sostenere ben 200 concerti. Dall’album vengono estratti Legami, Niki e Pastiglie, colorata canzone che descrive tutti i tipi di pillole che assumiamo quotidianamente.
Nel 1997 la Vox Pop chiude baracca e la EMI rileva contratti e artisti: i Prozac+ si trovano così a fare da spalla per tre concerti degli U2.
Nel 1998, anno in cui ho scoperto le loro canzoni, esce il secondo album Acido Acida che vende addirittura 175.000 e passa copie, con rotazioni incessanti in radio e TV. Da questo album portiamo a casa Colla e GM.
Nel 1999 assistiamo all’espatrio in Spagna per 6 concerti, seguito dalla traduzione del terzo album 3Prozac+ (che uscirà nel 2000) in inglese: i testi tradotti non hanno suscitato rivolte popolari, per cui tornano sul mercato italiano.
Nel 2002 esce il quarto album Miodio con il bellissimo singolo Il mondo di Piera, nel 2004 arriva l’ultimo album Gioia Nera.
Nel 2007, per chi non avesse avuto tempo di collezionare questi album ai mercatini freak o nei negozi musicali alternativi, esce la The Best Platinum Collection, 22 brani che racchiudono il meglio dei prozac+.
Il parere spassionato
Avendo ascoltato tutti gli album ho deciso di acquistare l’album iTunes che raccoglie il meglio del gruppo friulano.
I testi pessimisti, la voglia di eutanasia e la farmacia ambulante che spesso ricorre nei loro testi non è sicuramente consigliabile a ragazzi in età troppo giovane, il fraintendimento è facile e il rischio di rapinare un carrello della Coop è alto.
Battute a parte vanno certamente contestualizzati: abusi infantili, anni passati nelle periferie più putride delle città, amici tossicodipendenti probabilmente orfani o con genitori in carcere e risse da bar scatenate da uno sguardo sbagliato… tutti questi elementi, legati da una depressione di fondo, probabilmente hanno fomentato la fantasia creativa dei Prozac+.
Nella raccolta manca una canzone bellissima, che poteva sostituire quel putridume di canzone denominato “Sono un’immondizia”: sto parlando di “Mio padre”, canzone molto bella di una figlia alla ricerca di un padre assente, che strizza l’occhio al cartone Papà Gambalunga, con questa figura mancante che rappresenta un vuoto nell’anima della ragazza.
Per chi pensa che i Prozac+ facciano solo musica da cassonetto (oltre a consigliare la canzone appena citata) vale la pena recuperare Agente speciale, Colla, Il mondo di Piera, Prato e Luca.
Questi testi rappresentano un aspetto dolce, romantico, quasi poetico in mezzo a testi punk e a chitarre sfasciate sul cemento imputridito a colpi di ascia marcia.
Ovviamente a questi momenti strappalacrime ne susseguono molti dove aprire il gas a manetta e sfrecciare con i capelli al vento con lo stereo a tutto volume, possibilmente inondando i passanti di peti molesti.
A questo scopo consiglio caldamente Criminale, Ho raccontato che, Acido Acida, Superdotato, Gioia nera e Fenomeno.
Sinceramente non trovo esaltante la voce di Gian Maria, anzi: specialmente in “Sono un’immondizia” è una sofferenza intestinale unica di cui il mondo intero ne avrebbe fatto a meno. Bravo probabilmente nei testi, decisamente meno come voce: meglio lasciar perdere.
La voce della cantante donna Eva Poles, invece, alleggerisce la musica e rende più piacevole tutto l’insieme, armonizzandolo molto meglio.
Concludendo
La musica è molto personale, per cui consigliare un gruppo semi-sconosciuto a persone con cui vorrei mantenere rapporti civili diventa difficile.
Il mio consiglio è cercarli e ascoltarli su Youtube e, se siete stimolati, acquistare la raccolta su iTunes o su Amazon, se vi regalano anche l’orso di peluche.
Ascoltarli da mattina a sera è come svegliarsi e vedere una notta buia e tempestosa che non finisce mai: l’ascolto saltuario risulta divertente, curioso e scatenante, specialmente nelle canzoni più ritmate e pompate.
Da prendere a piccole dosi per divertirsi un po’ e poi uscire con gli amici e bersi una birra o andare al cinema con la propria ragazza.
Buon divertimento
Marco
Commenti su: "Prozac+" (4)
Io ricordo Betty Tossica… cantata dal maschietto del gruppo.
MTV li passava in loop
Momenti intensi
Peccato l’abbiano realizzata dopo, ce li avrei visti a cantare prima degli U2 “Mi sento scoss-ah agitata-ah agitata-ah, un po’ nervosa-ah”…
Momenti persi per sempre, poi non c’era Youtube per condividere questi attimi