Una tastiera come tavolozza, la fantasia come tela

Apple SuperDrive

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Dubbi e misteri dissipati sul masterizzatore esterno Apple: buona lettura!

C’era una volta il CD e il DVD

In anni remoti, quando le Spice Girls andavano in giro a gridare Wannabe ed esisteva ancora Blockbuster, un’antiquata catena di videonoleggi, la musica si ascoltava su CD e i film si noleggiavano/acquistavano su DVD.

In questi anni medievali nessuno si poneva il problema: tutti i computer, Mac inclusi, avevano il lettore ottico e quindi si leggeva/masterizzava in modo assassino, come se non ci fosse un domani.

Tuttavia gli anni passano e, con la digitalizzazione dei media, oggi siamo passati allo streaming per qualsiasi cosa: dai videogiochi ai film, dopo aver aperto la strada con la musica.

E chi possiede ancora i supporti fisici come fa?

La soluzione Apple

Oltre agli esempi sopra citati, parlando di computer, il caso più eclatante sono i supporti fisici di software costosi: chi ha acquistato licenze da varie centinaia di euro difficilmente può rinunciare all’idea di poter reinstallare il software (anche perché, se paghi una tale somma, il software ti serve per lavorare).

Online sono presenti molti pareri discordanti sul SuperDrive, principalmente legati al fatto che esistono molti formati e regioni per i DVD e, altra critica, che dopo qualche anno ha problemi di rilascio del disco.

Io, per il prezzo di un SuperDrive nuovo (ho anche risparmiato 20 euro), ne ho acquistati due usati in buone condizioni su Ebay e, al momento, hanno soddisfatto tutte le mie richieste.

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Nonostante alcune persone possano confondersi (commenti reali sul sito Apple) la base nera va rivolta verso il basso, non verso l’alto come in questa fotografia.

In questo modo i componenti sono nel giusto verso ed è più facile che il disco venga letto correttamente.

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La bellezza del SuperDrive è il corpo in alluminio “pesato”; non troppo leggero ma nemmeno troppo pesante, una giusta via di mezzo.

Le dimensioni sono ultra compatte: 14×14 cm per soli 2 cm di spessore.

Altro fattore positivo è il cavo USB 2.0 incorporato: difficile da riparare in caso di rottura, però garantisce una connessione stabile come pochi masterizzatori.

Ultimo fattore positivo il fatto di riconoscere a livello nativo i comandi macOS: basta premere sulla tastiera il tasto d’espulsione e il disco viene immediatamente rilasciato.
L’inserimento a fessura, mutuato dagli stereo della automobili, evita anche di dover incastrare ogni volta il disco nel perno centrale, rendendo tutto molto più fluido e naturale.

Con un masterizzatore DVD Plextor (considerato unanimamente uno dei migliori sul mercato) il cavo USB aveva una presa troppo molle, costringendomi a ricollegarlo almeno una volta al giorno, arrivando poi a cambiare cavo definitivamente per risolvere il problema di connessioni ballerine.

Chi sta cercando un lettore Blu-ray disc (pletora di commenti inutili anche su questo) DEVE GUARDARE ALTROVE: Jobs non ha mai creduto nei Blu-ray disc, giudicandoli morti sul nascere (e il mercato attuale sta riconfermando questa tendenza, relegando il Blu-ray ad un mercato di super nicchia per fanatici, lasciando il vuoto intorno), per cui nessun prodotto Apple supporterà questo standard.

Nel caso i Blu ray siano parte della nostra vita basterà acquistare un masterizzatore esterno Blu-ray e il software dedicato (di solito non viene incluso), come ad esempio MacGo Blu-Ray Player per 50 dollari americani circa, disponibile per Windows e macOS per risolvere il problema.

Alternativa economica

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Per circa 18 euro potete acquistare questo masterizzatore iClever (trovato su Amazon, al momento risulta non disponibile): corpo in alluminio, cassetto estraibile e sbloccatile con il foro di sicurezza, cavo USB 3.0 per beneficiare della massima velocità disponibile.

Per l’apertura occorre premere un pulsante, mentre per la chiusura bisogna effettuare il riaccompagnamento manuale. Grazie al perno centrale potete leggere anche dischi irregolari (a forma di cuore, gatto, criceto, diavolo delle Tasmania…), ma questo richiede ogni volta l’incastro del disco nel perno ruotante.

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Conclusioni

Il SuperDrive è un’occasione… se acquistato alla metà. 40/50 euro vanno bene, 89 euro sono veramente eccessivi.

È molto piacevole inserire il disco in modo automatico, espellerlo dalla tastiera, avere una base posata per cui il lettore non si muove e rimane sempre fermo lì dov’è.
È comodo anche il cavo unico, evitando le diramazioni di una volta che prevedevano di collegare due prese USB per poter utilizzare il masterizzatore.

Il SuperDrive viene riconosciuto in modo nativo da iTunes e Toast Titanium (versione 17), il software di riferimento per masterizzare sul Mac.

iClever, il masterizzatore sopra citato, pur avendo un corpo in alluminio e la connessione USB 3.0, non viene riconosciuto da Toast 17, causando il crash immediato del programma.

Io darei un’opportunità al masterizzatore Apple: silenziosissimo in lettura, si sente partire il “trattorino” quando masterizza, ma è normale per tutti i masterizzatori.
Non ho mai sentito una masterizzazione silenziosa, quando il laser parte in scrittura aumenta la velocità e, di conseguenza, il rumore prodotto. Tutto normale.

Cercatelo, anche usato su eBay, basta che rimaniate entro i 50/60 euro: è un bellissimo elemento di design e, nonostante la USB 2.0, è rapido e scattante.

Consigliato (come usato in buone/ottime condizioni).

Marco

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