Il penultimo capitolo della nuova trilogia è disponibile nelle sale. Ma ne vale davvero la pena? Buona lettura!
La trama
Le forze del bene sono in fuga da quelle del male. I buoni stanno soffrendo e devono rifugiarsi con le navi delle provviste su un nuovo pianeta, i cattivoni se ne accorgono e bombardano come se non ci fosse un domani. Sullo sfondo continue rievocazioni del passato, ologrammi per citare i film storici e l’ultima interpretazione di Carrie Fisher.
La doverosa premessa
Io, come già anticipato in altre recensioni, non sono un fedelissimo di Star Wars: ho visto i film, lo seguo con i miei amici perché mi fa piacere condividere una loro passione e cerco di farmi spiegare le basi.
Ma non mi vedrete girare per il paese con una spada laser giocattolo e/o con un sintetizzatore per imitare la voce di Darth Vader, mi dispiace.
Il mio parere, dunque, è quello dell’uomo della strada: passo, vedo, osservo, mi informo online e poi elaboro un pensiero.
Silenzio in sala
Sala gremita, prenotazione delegata in outsourcing ad un amico la settimana prima, fila centrale. Grazie ad una trovata pubblicitaria (scuole private che si sponsorizzano sulle poltrone in pelle nera del cinema) riusciamo ad evitare 15 minuti di pubblicità: già qui la prima lacrima scende, dalla commozione di poter vedere il film prima che i miei figli tornino dall’Australia vent’anni dopo.
Dopo un combattimento iniziale che suscita in me un abbiocco e un sonno che mi porta a vivere esperienze extracorporee, finalmente iniziamo a sentire qualche dialogo.
L’acquisizione di Disney, purtroppo, ha introdotto nel film elementi dissonanti: battute cretine che smorzano qualsiasi momento serio, Chewbecca che gioca con dei pulcini dagli occhi enormi (che ricordano in modo osceno Mortino di Madagascar, ndr) creando gag da quinta elementare, la voglia di tagliare con un passato fin troppo presente introducendo nuovi personaggi non sviluppati adeguatamente a livello di storia.
Sentiamo la mancanza degli approfondimenti nella trama tipici dei capitoli precedenti, si taglia per dare spazio a combattimenti, merchandising e battute da sit-com anni ’90: il mix stona un po’, suona male, gira come un disco rotto.
Capisco il desiderio di tagliare con il passato ma le persone vogliono vedere i personaggi della propria infanzia (cosa quasi impossibile, visto la moria degli attori principali) e dei nuovi arrivati, considerando che la costruzione alle loro spalle è gracilina, poco importa ai più. Il nipote di Darth Vader, che quando si toglie la maschera mostra il suo bel faccione da mangia patate inglese, è stato il colpo di grazia del film precedente, roba da far rivoltare i morti nella tomba dallo sdegno.
Parlando di Star Wars, una pietra miliare per molti, occorre controbilanciare la recensione: la scena dove i buoni resistono al super-mega-cannone correndo con mezzi semi-distrutti sul sale, lasciando scie rosse “effetto fumana” è molto bello, nulla da obiettare. Anche le musiche sottolineano ed evidenziano in modo appropriato le varie fasi del film.
Tuttavia si respira nell’aria quel sentore già visto in molti prodotti hollywoodiani: spazio agli effetti speciali e alla computer grafica, la trama è secondaria (mentre in Star Wars, da che mondo è mondo, è sempre stato il contrario) e se i personaggi sono appena abbozzati o pensati alle tre di notte sulla tazza del WC, beh, pazienza. L’importante è che le esplosioni generino funghi atomici belli da vedere.
Conclusione
Mi sto rendendo conto, pellicola dopo pellicola, che si cerca di inserire qualche elemento nuovo per attirare il pubblico adolescenziale, allungando il brodo all’inverosimile. Questo allungamento si percepisce dalla pochezza dei contenuti strutturali e dalle gag da sit-com anni ’90 per stemperare la tensione che, giustamente, dovrebbe evidenziare i momenti salienti del film.
Sta diventando la storia de Un medico in famiglia o Don Matteo: 600 stagioni con lo stesso canovaccio, togliendo e inserendo nuovi personaggi per dare l’idea che sia nuovo, frizzante e brillante.
Credo che il pubblico di Star Wars, per 8/9 euro a biglietto, meriti qualcosa di più. Magari pubblicare un film in meno, siamo d’accordo, ma puntare alla qualità anziché alla quantità e al merchandising: capisco che Disney debba rientrare del colossale investimento (Disney ha comprato i diritti della saga, ndr) ma è inutile continuare a girare film così, tanto per fare, tanto per far cassa.
La gestione confusa, il non prendersi sul serio (interrompendo i dialoghi salienti con battute da terza media) l’hanno trasformato in uno dei tanti film d’azione, impoverendo il fascino e la ricchezza dell’universo correlato al film.
Piacevole per una serata tra amici, utile ai fedelissimi per avere chiarimenti sui nuovi personaggi, tranquillamente evitabile per tutti gli altri.
Voto: 7/10
Marco
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