Come cercare lavoro, anche dopo i 40 anni e senza essere mostri informatici. Buona lettura!
Premessa
Il problema del cercare lavoro riguarda tutti, dai ragazzi post laureati a persone che hanno iniziato a lavorare dopo il diploma e si rendono conto che, dopo 15 anni nella solita azienda pidocchiosa, prendono una miseria ammazzandosi di fatica.
Il fatto di essere a tempo indeterminato non vuol dire nascere e morire nella stessa azienda: primo non siamo in Giappone, dove la fedeltà all’azienda è un matrimonio a vita, secondo sono finiti gli anni ’80.
La frase “sono finiti gli anni ’80”, per quanto possa sembrare retorica, andrebbe stampata su un A3 e messa davanti al proprio PC, specie quando si propongono idee cretine o ci si vuole candidare per qualsiasi cosa, perché tanto un lavoro è un lavoro.
Non è vero: se trovate qualcosa in cui siete bravi potete ridurre i tempi dell’apprendimento… se magari vi piace potete evitare di andare al lavoro tutti i giorni con il sogno di ammazzare i colleghi. Di gente che ragiona con il badile ne incontrerete tanta ma ciò non vuol dire che si debba dar retta a tutti, specie se esprimono ragionamenti simili a quello appena descritto.
Non sono favole da filmetto della domenica pomeriggio ma cose possibili e fattibili: basta aver voglia di applicarsi e non limitarsi a fare panini per tutta la vita alla Dispensa Focacce e Tigelle (nome di fantasia, ndr) pulendo i cessi nel weekend perché con un part time non si arriva a fine mese.
Partiamo!
Voglio mandare CV a tutto il mondo, zio animale!
Questo di solito è l’atteggiamento di chi ha appena perso il lavoro e vuole bombardare tutte le aziende a tappeto con il suo CV, senza preoccuparsi di averlo revisionato e/o di averlo aggiornato in modo consono.
Purtroppo quando ci si rivolge ai centri per l’impiego va di moda il CV europeo, per cui vi obbligheranno a farne uno. É utile se si vuole lavorare al di fuori dell’Italia ma per i nostri standard
è molto lungo e dispersivo: la chiave è la sintesi, quando siete arrivati ad una pagina o due sono più che sufficienti (parlo di stampe fronte retro, ovviamente).
Le mode passano, la semplicità resta e viene premiata, anche da grandi aziende come la WAM dove ho supportato il mio amico per la sua candidatura, sistemandogli il CV prima di tutto
(aveva provato a portare il CV a mano, nessuno riscontro dopo 3 mesi. Candidatura online con CV sistemato in modo decente, richiamato dopo una settimana). Così, per dire…
Il CV segue poche semplici regole che possono essere copiate da tutti:
- Dati anagrafici in alto, chiari ed ben visibili
- Foto in alto a destra, così evitate la pinzatrice in faccia quando lo stampano. Foto con sfondo neutro, senza insalate post laurea in testa, ben illuminata,
mezzo busto o fototessera tipo patente. - Se siete ragazzi post laurea prima la formazione poi le esperienze: se avete passato 15 anni in fabbrica prima le esperienze e poi la formazione.
Ciò che metti prima è ciò che ha più importanza per il selezionatore - Formazione: istituto/università, nome della specializzazione, voto, anni in cui si è svolta, breve descrizione di cosa avete studiato (3 righe al massimo)
- Esperienze: anno in cui si sono svolte (es. 2/2015-6/2022), mansioni, nome azienda/responsabile, eventuali mansioni secondarie richieste
- Citate in fondo il vostro consenso al trattamento dei dati personali e FIRMATELO, altrimenti non sono autorizzati ad aprirlo e lo cestinano subito.
Esempi di frasi:
1 – Autorizzo il trattamento dei miei dati personali presenti nel curriculum vitae ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e del GDPR (Regolamento UE 2016/679).2 – Autorizzo il trattamento dei miei dati personali presenti nel cv ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e dell’art. 13 del GDPR (Regolamento UE 2016/679).3 – Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae in base all’art. 13 GDPR 679/16.
4 – Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del Dlgs 196 del 30 giugno 2003 e dell’art. 13 GDPR (Regolamento UE 2016/679) ai fini della ricerca e selezione del personale.
Mi voglio candidare, zio povero!
Prima della candidatura occorrerebbe capire DOVE vogliamo candidarci (magari ci sono aziende che preferiamo rispetto ad altre e sono pure in zona), in quale posizione vorremmo lavorare e un’idea dello stipendio realistica, magari basandosi da brevi interviste con amici e parenti. E’ difficile ottenere queste informazioni ma qualche anima pia c’è sempre e avere in mente un’idea di quanto si vale non fa mai male, anche se eviterei di citarlo come argomento al primo colloquio (se l’azienda è americana ve lo chiederanno dopo 3 secondi).
Negli anni ’80 si saliva in bicicletta, panino nel portapranzo in latta inciso a mano dalla cugina del cognato e si partiva battendo le aziende come rappresentati del Folletto, bussando a tutte le porte e presentandosi, senza CV e con le mani sporche di terra, insidiata sotto le unghie.
Nel 2022 le aziende (parliamo di realtà dai 20-50 dipendenti in su) accettano le candidature online, perché hanno un sito, un form e si può caricare tutto da casa, in ciabatte e pantaloncini corti, in qualche minuto. Non serve quindi andare a bussare a tutte le porte: disturbate le persone, non vi diranno il nome del responsabile HR come credeva un signore che ho sentito poco fa (spesso la reception è un servizio appaltato, così costa meno), non vi passeranno informazioni segrete davanti a 50 euro.
In azienda ci si presenta SOLO se invitati, previo appuntamento e seguendo le regole fornite in precedenza: vestito decente, un cv stampato se richiesto, documenti alla mano, una lettera di presentazione o referenze nel caso in cui non le aveste allegate nella prima candidatura online.
Ma come li ottengo i colloqui?
E questo è il primo grande problema: trovare le offerte di lavoro che rispecchiano le nostre aspettative, i nostri sogni e i nostri desideri (anche economici).
Parlo ogni tanto di soldi perché è importante ricordarsi che facciamo tutto questo ANCHE per avere un compenso, altrimenti è volontariato/beneficienza: tutto lodevole e bellissimo ma non mette il pane in tavola.
Molte aziende assumono tramite agenzie interinali/di somministrazione anziché direttamente: una buona idea può essere recarsi su neuvoo.it e cercare le offerte provenienti da tutte le agenzie (Monster, Umana, Manatwork, Manpower, etc…). Non è detto che sia per sempre ma magari è un inizio.
Cercando online ci sono i siti delle aziende che magari ci interessano: sul sito, anziché mandare subito il cv alla casella info@staceppa.it che riceve spam, pubblicità e altro, cercate la voce carriere o lavora con noi, così entrate nella pagina specifica e dovreste (teoricamente) raggiungere la selezionatrice junior delle risorse umane, una ventenne incaricata di smistare CV e svolgere i primi colloqui conoscitivi.
Alla selezionatrice senior arriverete al secondo/terzo colloquio, per cui preparatevi per fare buona impressione a lei, prima e dopo conoscerete le persone “navigate” dell’azienda.
Concludendo
Negli anni, cercando lavoro, parlando con agenzie interinali/somministrazione, seguendo corsi di orientamento universitario e avendo amiche nelle HR, ho raccolto vari materiali (elenchi di aziende e indirizzi, manualetti su come gestire cv e colloqui, etc) che hanno aiutato varie persone a ricollocarsi anche passati i 40 anni.
Spesso non è l’esperienza che manca ma riuscire a candidarsi nel nuovo mondo digitale senza molestare nessuno per queste persone a volte è difficile (senza contare ottenere gli indirizzi giusti e i contatti). Alcuni sono creativi, altri lavorano nel mondo culturale e hanno poca dimestichezza con questi linguaggi: un po’ di materiale può sempre aiutare.
Se siete interessati contattatemi attraverso il form del sito e ne potremo parlare insieme!
Buona ricerca del lavoro a tutti!
Marco
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