Una tastiera come tavolozza, la fantasia come tela

Casa

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La casa dei miei sogni è abitata da persone che si amano, con il suono delle risate e dove non si alza mai la voce.
Un posto dove si usa il dialogo al posto della mano, aperta agli amici, arredato con qualche quadro o foto alle pareti, qualche specchio per ingrandire le stanze e musica per accompagnare i momenti più belli, tanta musica. Vi prego entrate, questa è la casa che vorrei.

I muri vuoti sono desolanti, mettono tristezza: quelli bianchi poi hanno tanto l’aria di sanatorio. Colori leggeri, se vogliamo, ma una piccola nota di vita si deve percepire (anche se solo dalla pittura). Una foto di Marilyn Monroe, Armstrong mentre suona la tromba, un’istantanea di una città famosa, ricordi di viaggi fatti… la casa deve “vivere”, non essere semplicemente un posto di passaggio.

Una casa aperta agli amici, per serate passate a ridere in compagnia con buon cibo e persone che ti vogliono bene.
Un punto di ritrovo dove non si alza la voce (e tantomeno le mani), dove è possibile confrontarsi e parlare, con libri, focolare e musica. Tanta musica, la tv c’è ma non è la dominatrice del focolare domestico, non è l’unico punto di riferimento e unico spunto creativo (per quanto possa esser considerata tale, visto i programmi che passano).

Una casa dove potersi esprimere e recuperare la propria dimensione personale dopo una giornata di lavoro, un luogo dove poter amare e condividere le proprie emozioni e passioni in tutta serenità, un piccolo rifugio per il cuore, l’anima e la mente.

Una casa vissuta insomma, non un vittoriale stracolmo di roba ma un luogo conviviale. Spero di arrivarci un giorno, mi piacerebbe. Il cuore guida la mente, dicono. La mia di sicuro 😉 .

Marco

Commenti su: "Casa" (1)

  1. Elena ha detto:

    Un giorno, quando incontrerai la tua donna e deciderai di fare una famiglia sarai contento perchè potrai farla come vorrai o meglio gli elementi essenziali per te ci sono!

    La famiglia in cui ci troviamo non sempre è quella perfetta ma ci dobbiamo “adattare”, comprendere e soprattutto imparare cose belle e brutte dato che non possiamo scegliere prima di essere concepiti 😀
    il mio commento può essere sintetizzato da questa scena finale di Ugly betty … un pò estremizzata ma rende 🙂

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