Mamma mia!
Ricordi del 2008, “corrispondenza” di sentimenti: buona lettura.
Il film procede. A rilento, ma procede.
Tante papere e molte risate, un bel clima, ci si diverte molto.
In un rapporto è la cosa che si teme di più, spesso è rivelatore di come sono le persone realmente; lasciala e vedrai se è davvero maturo/immaturo/selvaggio/educato/spaventato.
La cosa più appassionante (almeno per chi ascolta queste storie, dal finale già noto: se l’amico ti chiama e dice che si è mollato con la ragazza si parte da lì per ricostruire il tutto) è scoprire il perchè, il motivo.
La cosa più tremenda sono le corna: lei/lui si fanno il migliore amico dell’altro/a e scoppiano insulti, litigi, tragedie, amicizie interrotte per sempre ed epiteti che si sentono fino a 3 vie di distanza dall’abitazione.
Al secondo posto i famosi dubbi (Sai com’è, devo pensarci, devo vedere, non so, devo prendermi una pausa di riflessione…) che tanto fomentano le teste femminili: ma questa benedetta pausa di riflessione chi l’ha inventata? Sicuramente un genio, ma oggi come oggi è l’anticamera della separazione.
Serata alternativa. Organizzata per il semplice motivo che, dopo 3 mesi di bowling, ci eravamo rotti le palle e volevamo fare qualcosa di diverso.
Prendo il mio fedele Nokia e inizio a chiamare gente: ci ritroviamo in 5 per vedere Ember – Il mistero della città di luce allo Space City, un super multisala con popcorn deliziosi, ragazze carine (ma sale un po’ piccole) e ampio parcheggio.
É la ragazza che quest’estate mi ha regalato dolci ricordi, l’ispiratrice della serie Mamma mia! 😉 .
Era giusto svelare il mistero, dopo tanti racconti (alcuni anche molto seguiti).
Marco
Di solito per scoprire chi è tuo padre si va in un laboratorio, si fa fare il test del DNA (costo circa $ 5.000 che però puoi far pagare alla tua assicurazione sanitaria, fonte House M.D.) e si ha la certezza matematica di chi ha ingravidato chi.
Ma se ti chiami Phyllida Lloyd e sei cresciuta a musical, ABBA e ciak è normale che poi tu faccia un film intitolato Mamma mia! 😉 .
La storia è leggera e innaffiata all’acqua di rose, donne melliflue che saltellano cantando ogni 5 secondi senza un motivo valido, abbracciandosi e baciandosi per ogni minima boiata. É il festival del troieggio libero e del saltello in calore, il trailer in effetti prometteva molto di più. (altro…)
Placebo – Special Needs dall’album “Sleeping with Ghosts”
Con lei (se non sapete ancora chi leggetevi gli articoli con il tag Mamma mia!) è quella che stiamo attraversando ora, una stasi catalitica che rallenta il tempo.
Dopo qualche incontro estivo dove abbiam bruciato qualche tappa ora lei mi ha chiesto di conoscerci meglio, di rallentare, di darci del tempo entrambi.