Nella società attuale le cose hanno bisogno di una buona presentazione.
Che sia la nuova linea di fagioli in scatola o il nuovo portatile della Apple, indubbiamente saper produrre presentazioni convincenti che riscuotano i consensi del nostro pubblico regala soddisfazioni, tanto all’università quanto sul posto di lavoro.
Ecco quindi una guida completa su come realizzare una buona presentazione (dalla progettazione all’esposizione in pubblico), evitando gli errori più comuni e con un occhio alla psicologia. Buona lettura!
La madre italiana è un esemplare raro di persona ossessiva-compulsiva, terrorizzata dal pargolo che a 20 anni passati lascia il nido per studiare fuori sede.
Piccolo vademecum su come utilizzare questa sconosciuta evitando di chiamare vostra madre: tempo e soldi risparmiati, serenità guadagnata, indipendenza acquisita. Buona lettura!
Ovvero come frequentare l’università con meno danni possibili per la tua giovane coscienza (e per le tasche dei tuoi genitori se sei mantenuto; per il tuo portafoglio personale se fai già qualche lavoretto), cercando di sopravvivere agli isterismi collettivi e passando quanti più esami possibili. Buona lettura!
2 giorni di occupazione a Reggio Emilia per protestare contro una riforma ingiusta. Ore perse, lezioni ed appelli saltati, rigurgiti sessantottini che riafforano prepotentemente come in un pericoloso flashback. Cosa stiamo perdendo? E, soprattutto, cosa abbiamo imparato? Buona lettura!
Questo blog ha sempre avuto, fin dalla sua nascita su Blogger e (ri)nascita su WordPress, lo scopo e la funzione di dare voce a chi, per svariati motivi, voce non ha. Abbiamo parlato di truffe (telematiche e porta a porta), di ingiustizie e delle lungaggini burocratiche italiane, senza mai censurare nulla (questo è il web 2.0 e l’informazione non può essere imbavagliata). Oggi proviamo ad analizzare uno dei più grandi enigmi italiani: la meritocrazia. Buona lettura!
L’altro giorno, guardando il telegiornale, noto con piacere che cercano di far emergere un problema vecchio come il mondo: il caroaffitti universitario e i contratti in nero.
Tutto ciò mi ha dato lo spunto per scrivere un bell’articolo sulla convivenza forzata dei vari studenti in questi bugigattoli affittati per cifre astronomiche: buone risate!
Mio fratello è figlio unico è un film (il titolo è tratto dalla canzone di Rino Gaetano dl 1976) ambientato negli anni di protesta (tra il ’60 e il ’70), con due fratelli: il primo (Scamarcio) schierato a sinistra e dalla parte dei lavoratori. L’altro (Elio Germano, già visto nella parte del tossico combinaguai ne Un medico in famiglia) passa da fascismo a comunismo, capendo che alla fine contano le idee e i sogni personali, più che idealismi di parte.
Visto il clima rivoluzionario che serpeggia in questi giorni ne approfitto per una piccola segnalazione: gli Ska-p si sono riuniti e il 7 ottobre hanno pubblicato un nuovo album, Lagrimas Y Gozos. Se amate lo ska non potete perderlo, impegnato ma gioioso, carico come i precedenti se non di più: da ascoltare!
Oggi, con la protesta studentesca, si ripetono le stesse scene del film (notare che sono passati ben 40 anni): scontri armati, polizia con caschi e scudi in plexiglass che manganella, sedie che volano. Sono cambiati i vestiti ma non le abitudini.
Evidentemente una protesta pacifica (vuoi per la polizia che carica che per i ragazzi che mettono i fili d’acciaio) non può esserci, addirittura siamo arrivati alla denuncia per chi occupa le aule.
Sono scene (quelle viste nei vari telegiornali) che dovrebbero appartenere al passato: non dovrebbero esserci feriti per un ‘espressione di idee.
Oggi è Halloween: cercate di divertirvi (anche se di questi tempi è dura), l’importante è non arrendersi e continuare a vivere la propria vita, cercandola di cambiare con i nostri piccoli gesti tutti i giorni (il voto fa parte di uno di questi “piccoli gesti”, non dimentichiamocelo!).