From inside
Ciao.
Mi chiedi chi sono, da dove vengo, quanti anni ho.
Ascolto i battiti del mio cuore rallentare. La notte scende lenta sulla città, avvolta dal tepore di una debole giornata di sole, abbiamo riso, scherzato e visto cose nuove. Ora devo andare.
Ormai non lo credevi possibile. E invece succede ancora: conosci una persona che riesce a lasciarti a bocca aperta, a deliziarti con le sue parole, ad ammaliarti con i suoi discorsi e a narrarti elementi della sua vita di cui tu, per caso/scommessa/gioco, sei riuscito a far parte. A new life is coming, buona lettura!
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L’aria calda di agosto mi accarezza e il sole mi saluta mentre mi reco a lezione. La città intorno a me pulsa, vive, si muove, vedo passare persone di ogni razza, sesso, religione come in un flash forward. È tutto accelerato, swish, sento i loro profumi che mi fendono al passaggio veloce, swosh. Nel mentre penso e vado alla ricerca. Di me stesso. Buona lettura.
Questo è uno di quei giorni in cui mi sento strano. Non più strano del solito, quasi confuso come se avessi smarrito la mia strada. Vedo chiaramente le situazioni altrui e potrei aiutare un amico ma io ho perso il mio GPS, la mia stella guida, il mio faro in lontananza.
I vent’anni, nonostante siano più simbolici i 18 (sia legalmente che per quanto riguarda la mitica patente B), rimangono un simbolo transgenerazionale, la meta, l’obiettivo, l’età in cui tutto puoi fare e tutto è concesso. Buona lettura!
Cosa succede quando rimettiamo in discussione dei rapporti che durano da anni? Buona lettura!
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Fin da quando siamo bambini il genio viene associato alla sregolatezza, all’impeto, alla libertà d’amare e di provare a raggiungere i limiti che molti, per timore/pigrizia/inerzia, non riescono a superare. Ma quando la genialità finisce e resta la pazzia? É sempre così o esiste una linea sottile? Buona lettura!
A tutti noi capita di viaggiare, di muoverci come piccole formiche in questo enorme formichiere di cui non abbiamo nessun controllo.
A volte sono viaggi da manicomio (la nonna che parla solo di morti e parenti di parenti), in altre occasioni siamo costretti su un pullman stretto e maleodorante (corriere, gite di classe) o su auto veramente piantate (più a causa della cattiva guida che non per il motore in sé). (altro…)